Passaggio in ombra

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Mariateresa Di Lascia è stata una politica e scrittrice italiana.

Conseguita la maturità classica, si iscrisse all’Università di Napoli alla facoltà di Medicina con lo scopo di diventare missionaria laica. Abbandonò tre anni dopo questa attività perché assorbita dall’impegno politico all’interno del Partito Radicale, a cui aderì nel 1975. Nel 1982 fu eletta vicesegretario nazionale del partito, durante la segreteria di Marco Pannella, e deputata durante la IX legislatura;  la sua attività politica si concentrò sulla battaglia contro lo sterminio per fame: coordinò la campagna “Sopravvivenza 82”, con la mobilitazione di sindaci in Italia, Francia e Belgio a sostegno di leggi di intervento straordinario contro la fame nel Sud del mondo. La tematica fu affrontata insieme a quelle per i diritti civili, i diritti alla vita, economici, sociali (tra i quali si inserì la battaglia per la riforma delle pensioni). Fu promotrice di battaglie ambientaliste, ad esempio contro il nucleare in Italia. Il 10 settembre 1994, all’età di 40 anni, morì a Roma per un tumore, pochi mesi dopo aver sposato Sergio D’Elia, ed aver pubblicato il romanzo Passaggio in Ombra, vincitore del Premio Strega nel 1995.

« Quando aveva pensato a cosa sarebbe stata la sua vita, a quale forma si sarebbe piegata ad avere, se mai ne avesse avuta una, aveva sentito qualcosa ribellarsi dentro sé, come per una insopportabile imposizione. Allora aveva avuto un solo desiderio: conservare il più a lungo possibile, forse per sempre la libertà di non avere nessuna forma. »
(Passaggio in Ombra)


Passaggio in ombra
 (1995), solitario come un’autobiografia e corale come una saga familiare, questo vigoroso e insieme delicatissimo romanzo intreccia le storie di una comunità e i destini dei suoi componenti attraverso lo sguardo di una donna, Chiara, che, per scongiurare la follia sprigionata dal dolore, si affida al potere rasserenante della memoria. Riemergono allora, in un accorato fluire di ricordi, la madre Anita, il padre Francesco, la zia Peppina, il cugino Saverio… Sullo sfondo di un Sud ruvido e avvolgente, e insieme dolce e vitale, Chiara ci guida, dal turbinio di fantasmi che agitano una vecchiaia vissuta fuori dal tempo, lungo gli aspri sentieri della sua esistenza. Ed è proprio nel dominio sofferto della lingua, grazie alla trasparenza di una scrittura sospinta innanzi da una sua arcana necessità interna, che questo indimenticabile personaggio femminile affonda il suo senso d’esistere: nel momento di arrendersi alla fatica di vivere, trova la forza e l’orgoglio di raccontare la vita.

(Liberamente tratto da Wikipedia, l’enciclopedia libera).

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