Il sopravvissuto di Auschwitz

“C’era un uomo in cima alla lista. Amon Goth”

 

sopravvissuto

Autore e Protagonista: Josef Lewkowicz, da bambino deportato in ben sei campi di concentramento (Auschwitz, Ebensee, Mauthausen, Płaszów, Melk, Amstetten), miracolosamente salvatosi dai vari Inferni attraversati, da uomo divenne cacciatore di nazisti. Oggi ha novantasei anni (o poco più) e vive a Gerusalemme.

Coautore: Michael Calvin, giornalista di fama e lavoro internazionale, ma anche uno degli scrittori più noti nel Regno Unito.

Un’incredibile storia vera (come recita il sottotitolo). Non sarebbe bastato scrivere “Tratto da una storia vera?”. Assolutamente no, perché l’aggettivo è qualificante e agghiacciante. Il romanzo, infatti, sprofonda nella follia del Male  dell’universo  concentrazionistico (“Era una catena di montaggio di morte”) e quasi non ne riemerge più, lasciandoci quel ben noto senso di angoscia per “ciò che è stato”.

Significativo anche l’incipit: “NON SONO UN EROE”. Lo scopriamo subito dopo il perché. Un perché che non ci saremmo mai aspettati… Così scopriamo pian piano chi è  Josef, lo spensierato bambino cresciuto troppo in fretta che, dopo aver assistito alla morte di tutti i suoi cari, sopravvisse alla Shoah giurando a sé stesso che un giorno avrebbe fatto giustizia.

“Ero stato liberato, ma non ero libero, per citare Abraham Klausner, cappellano ebreo nell’esercito degli Stati Uniti (…). Circa 2/3 di noi scoprirono scoprirono di essere gli unici membri della famiglia ancora in vita (…). Sarebbe stato più facile chiudere i cassetti della memoria e cercare la felicità domestica. come avevano fatto in tanti, ma io ero mosso da spinte più profonde. desideravo onorare il ricordo della mia famiglia. Mi sembrò che il modo migliore per farlo fosse consegnare i nazisti alla giustizia”.

E così, una volta libero, muovendosi nell’ambito dell’intelligence, divenne un cacciatore di nazisti con l’obiettivo di catturare il suo più spietato aguzzino: l’SS Amon Göth, noto come “il macellaio di Płaszów.” (“Ho onorato così la mia grande famiglia di 150 (!) persone, tutti periti nell’Olocausto”).

Non contento di questo, contribuì anche a salvare centinaia di bambini orfani, nascosti dai genitori prima dei rastrellamenti. Grazie a lui, molti di loro furono portati al sicuro in Israele. In seguito ha viaggiato in tutto il mondo, commerciando diamanti in Sud America e incontrando capi di Stato.

Insomma, uno dei “Giusti”. Uno di coloro che hanno conosciuto il lato NERO della Storia del Novecento, pagando di persona “la sola colpa di esser nato” ma non per questo arrendendosi, anzi!

I nazisti gli avevano tolto tutto. Non potevano immaginare che un giorno la preda sarebbe diventata un cacciatore. Una storia incredibile e mai raccontata. (dalla quarta di copertina).
Meditiamo, gente, meditiamo…