GRECO A CATINELLE

“ I miti e le storie che ho scelto di raccontare sono quelle che, a mio parere, pur essendo antiche, sono vicine all’esperienza delle persone di tutte le generazioni. Mi piacerebbe che questo libro fosse un granello di sabbia che contribuisse in modo leggero e gradevole a riscoprire le radici della lingua e cultura italiana, impregnata di quella greca”

(prefazione)

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La prima volta che ho preso in mano questo libro mi ha colpito soprattutto il titolo (e la bellissima e significativa immagine di copertina, che mi ricordava uno dei bellissimi Calligrammi di Apollinaire): l’idea che il greco piova dall’alto e ci inzuppi di una benefica pioggia di cultura mi piaceva, e molto!

Per questo ho iniziato la lettura con ancora più entusiasmo di quello che mi pervade ogni volta che apro le prime pagine di un libro che ho scelto, selezionato, incluso nella mia lista di lettura…

Devo dire che mi ha colpito non poco, innanzitutto per le parole di presentazione dell’autore: non si tratta del “solito” libro di greco scritto da uno studioso eminente, da un cultore di questa lingua, da un esperto della Grecità tutta, ma di un’opera divulgativa, una summa di un percorso di vita, un faro nella lunga strada della crescita e della costruzione del sé… L’autore, infatti, non si occupa di greco antico né moderno, ma fa tutt’altro nella vita. Eppure, ha il greco dentro di sé. Come un piccolo δαίμων che ogni tanto fa sentire la sua vocina, esso  esce fuori ogni volta che si trova di fronte ad una parola di cui “percepisce” la radice antica. Ecco che scatta, quindi, il ricordo di ciò che ha imparato, il desiderio di ricostruire, la voglia (talora anche solo il tentativo…) di spiegare.

Non aspettatevi, quindi una ricca enciclopedia, uno scientifico vocabolario etimologico o un solenne glossario, bensì leggetelo con gli occhi della curiosità interiore.

Vi resterà, in sostanza, cioè che ci invita ad apprezzare il famoso adagio (attribuito ad Einstein): “L’istruzione è ciò che rimane dopo che si è dimenticato tutto ciò che si era imparato a scuola… “. Che poi è quello che dico ogni santo giorno ai miei studenti a lezione, quando – disperati per una traduzione difficile o secondo loro incomprensibile- mi chiedono a cosa servirà loro lo studio del latino e del greco!

A questo, serve anche a questo, cari e amati studenti!

Dunque da non perdere!