Proroga della chiusura delle scuole

virusAlla fine è successo anche questo: tutte le scuole di ogni ordine e grado nell’intero territorio nazionale chiuse fino al 3 aprile…

Però stavolta tutti gli studenti “del Regno” (come si diceva due secoli fa…) non sono più felicissimi. Pare che ci stiamo tutti  rendendo conto della gravità della situazione.  Sembra che stiamo realizzando tutti che non è più il caso di andarsene in giro a cuor leggero, pensando a non perdere un aperitivo o un ritrovo. DOBBIAMO STARE A CASA, se possiamo!!!

Da alcuni giorni, dopo lo “scandalo mediatico” dei centri commerciali pieni di ragazzini in vacanza che – essendo autorizzati ad assentarsi da scuola- pensavano bene di riunirsi lì per fare vita sociale, dopo le immagini diventare virali della movida notturna che non accennava a diminuire, perché adolescenti (e non solo, in realtà…) non potevano farsi ingabbiare dentro casa da “poco più che un’influenza”, dopo il pronunciamento del Governo con un decreto che purtroppo ha il sapore dei provvedimenti “di tempo di guerra”, dopo tutto questo in Italia grazie al cielo va un pochino meglio, quanto a responsabilità e senso civico. Stiamo un pochino più dentro casa: il messaggio sembra essere passato.

E la scuola? Ovviamente passa in secondo piano, rispetto a questa emergenza ormai globale, ma NON DORME, state tranquilli!  Stiamo provando a modernizzarci. Stiamo tutta la mattinata al Pc su Piattaforme varie, Registri elettronici e quant’altro per rimanere in qualche modo in contatto con i nostri studenti, in modo che non si facciano fagocitare dall’inerzia e dal loro telefono, in modo che -anzi- usino il loro telefono per fare scuola. In modo che non si facciano prendere troppo dalla trasmissione h24 di notizie tragiche e aggiornamento dati dei contagiati e dei morti causa Coronavirus.

È un momento difficile, ma sul serio.

È un evento che non avevo proprio messo in preventivo.

È un fatto che non avrei MAI pensato che si potesse verificare  se non in un film di fantascienza, in un film apocalittico, in un film dell’orrore.

Invece ci siamo dentro.

E dobbiamo usare il cervello, se vogliamo uscirne fuori. 🙁