Come sempre davanti a testimonianze così intense, non possiamo che chinare la testa davanti alla colpevolezza della nostra colpa nei confronti di chi abbiamo sterminato senza un motivo e pagare almeno un simbolico tributo, quello della memoria. In questo caso si tratta del mondo controverso dei “giostrai”, nomadi spesso semplicisticamente assimilati ai ROM. E in effetti l’immagine dell’acrobata ci porta a pensare immediatamente a quel mondo di allestimenti, luci e salti mortali…. Solo che questa volta non assistiamo a nessuno spettacolo mirabolante, anzi… Bello e facile da seguire: la prosa dei due autori, Raymond Gurême e Isabelle Ligner, è molto scorrevole.
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