Maria Goretti

“Ci mancava solo il prete socialista!”

Maria Goretti

“Maria Goretti” è un film per la televisione italiano che narra la storia di Maria Goretti (vittima di omicidio a seguito di un tentativo di stupro da parte di Alessandro Serenelli, che viveva nella sua stessa casa, fu canonizzata nel 1950 da papa Pio XII), interpretata dall’allora giovanissima ma già bravissima Martina Pinto. Il film fa parte del ciclo “Storie di Santi”, coprodotto da Rai Fiction e Lux Vide con il patrocinio della Congregazione Religiosa dei Passionisti (come indica il simbolo della veste indossata da padre Basilio). La regia è di Giulio Base (presente anche come personaggio secondario) e i produttori sono Matilde e Luca Bernabei.

Cast ricchissimo: Martina Pinto: Maria Goretti;  Fabrizio Bucci: Alessandro Serenelli;  Massimo Bonetti: Luigi Goretti;  Luisa Ranieri: Assunta Goretti;  Flavio Insinna: padre Basilio;  Claudia Koll: contessa Mazzoleni;  Marco Messeri: don Temistocle;  Luca Biagini: conte Mazzoleni;  Manrico Gammarota: Giovanni Serenelli;  Giulio Base: medico dell’ospedale;  Anna Rita Del Piano: Teresa Cimarelli;  Paolo Fosso: medico condotto.

Il film si apre in medias res: siamo nelle Paludi Pontine, in data 5 luglio 1902. Le forze dell’ordine irrompono in una zona dove la folla è agitatissima, e arrestano Alessandro Serenelli, un ventenne. Molte persone del luogo aggrediscono il giovane, ma i carabinieri lo salvano dal linciaggio e lo conducono in carcere. Nel frattempo Maria Goretti, una bambina di 12 anni, ferita da svariate coltellate, viene trasportata d’urgenza in ospedale; le stanno vicino la madre Assunta e un medico, il quale poi la opera. Terminato l’intervento, il medico comunica ad Assunta che Maria è in gravissime condizioni ed è ancora in pericolo di vita. Il sacerdote cattolico e padre passionista, Basilio, giunge in ospedale e, entrato nella stanza di Maria, inizia a pregare per lei.

A questo punto la narrazione riprende l’ordine cronologico. In un casolare delle Paludi Pontine, detto “Cascina antica”, vivono due famiglie, Goretti e Serenelli: la prima è composta dai genitori Luigi e Assunta, dalla secondogenita Maria e da altri figlioletti, mentre la seconda è composta dal padre Giovanni e dal figlio Alessandro. Si tratta di due famiglie economicamente povere e analfabete, i cui componenti lavorano come contadini nelle terre di un ricco proprietario terriero, e sono sempre a rischio di essere contagiati da malattie mortali come la malaria.
Maria è stata educata dalla sua famiglia a coltivare e a nutrire la fede cattolica, e lei stessa è cattolica convinta. Tutti coloro che la conoscono si stupiscono del fatto che una bambina, nonostante le misere condizioni economiche, sia così allegra, grintosa, speranzosa e sempre disponibile ad aiutare tutti. Maria, ora, è in attesa di poter fare la Prima Comunione.
Alessandro, invece, è un adolescente la cui crescita è condizionata dal comportamento del padre Giovanni, che è alcolista, odioso, indifferente alla religione, ingrato verso l’amico Luigi, il padre di Maria, il quale lo ha sempre aiutato nei momenti di difficoltà. Alessandro viene spesso trattato in maniera brusca e inopportuna dal padre, ma ciò che lo consola è la profonda amicizia che lo lega a Maria, nonostante la differenza di età.

Padre Basilio capisce subito che Maria Goretti è una persona eccezionale, ma non sa che la vita della bambina verrà prematuramente spezzata.

Non esistono immagini fotografiche accertate di Maria Goretti. Secondo Ugo De Angelis, la santa potrebbe essere ritratta in questa foto.

Non esistono immagini fotografiche accertate di Maria Goretti. Secondo Ugo De Angelis, la santa potrebbe essere ritratta in questa foto.

Maria Teresa Goretti (Corinaldo, 16 ottobre 1890 – Nettuno, 6 luglio 1902) è venerata come santa e martire dalla Chiesa cattolica.

Fin da subito la devozione per Maria Goretti si diffuse tra gli strati più umili della popolazione, in particolare quelli rurali, appartenenti allo stesso mondo in cui la piccola era cresciuta. Circa vent’anni dopo, lo stesso regime fascista cercò di cavalcare la devozione popolare per favorire la nascita di un’icona locale cara ai contadini delle paludi bonificate.

Anche dopo la caduta del fascismo e della monarchia sabauda, negli anni Cinquanta l’immagine di Maria Goretti rimase popolare anche presso i non cattolici, al punto che il giovane dirigente comunista Enrico Berlinguer indicò nel coraggio e nella tenacia della piccola santa un esempio da imitare per le giovani militanti comuniste. Nel 1953 il segretario del Partito Comunista Italiano Palmiro Togliatti propose Maria Goretti come modello di vita alle giovani comuniste facenti parte della FGCI, Federazione Giovanile Comunista Italiana. A partire dagli anni settanta, in periodo di affermazione del femminismo, la figura di Maria Goretti perse gradualmente popolarità, in quanto ritenuta dai non cattolici troppo legata a una visione tradizionale della donna, casta, votata alla maternità e al lavoro domestico.

L’11 dicembre 1949 la Congregazione dei riti riconobbe come miracolose due guarigioni attribuite all’intercessione di Maria Goretti: quella di Giuseppe Cupe (8 maggio 1947) e quella di Anna Grossi Musumarra da pleurite (11 maggio dello stesso anno). Solo dopo la nuova terza causa di beatificazione si era potuto procedere alla successiva canonizzazione, che avvenne in continuità nel pontificato di Pio XII, concludendosi il 24 giugno 1950. Per la prima volta, nella millenaria storia della Chiesa, la cerimonia si svolse all’aperto in piazza San Pietro a Roma e vide la partecipazione anche della madre di Maria Goretti e, in disparte, dell’assassino. Il giorno di commemorazione istituito fu tuttavia il 6 luglio, anniversario della morte della giovane.

Insomma, un film prezioso: non solo per la giusta commemorazione di una ragazzina morta tragicamente, beatificata e santificata dalla Chiesa come martire della purezza, ma anche per il contesto storico e sociale che i bravissimi attori ci consegnano al meglio: la società del lavoro duro dei campi, delle vessazioni, della violenza quotidiana, della sopraffazione, della paura in ogni campo, della morte sempre incombente. In questo contesto spicca la solarità controcorrente della “ragazzina” Maria, sempre gentile, sempre accomodante, sempre disponibile, sempre pronta ad aiutare, decisa persino nel perdono del suo quasi-omicida nei suoi ultimi attimi di vita. In sintesi, una perfetta incarnazione della carità cristiana.

Da vedere e rivedere!

(dati essenziali della trama e immagine di Santa Maria Goretti tratte dalla relativa pagina di wikipedia)