“Avvenne” oggi

4 novembre 1918 > 4 novembre 2018:

CENTO ANNI DALLA FINE DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE

La battaglia di Vittorio Veneto (o terza battaglia del Piave) fu l’ultimo scontro armato tra Italia e Impero austro-ungarico nel corso della prima guerra mondiale. Si combatté tra il 24 ottobre e il 4 novembre 1918 nella zona tra il fiume Piave. il Massiccio del Grappa, il Trentino e il Friuli.

Dalle ore 15:00 del 3 novembre 1918  si teneva a Villa Giusti (Padova) la riunione finale per la firma dell’armistizio: la delegazione austro-ungarica guidata dal generale Weber comunicò di accettare l’armistizio e riferì anche che l’esercito aveva ricevuto ordine nella notte di arrestare i combattimenti e deporre le armi, ma Badoglio rifiutò di accogliere queste disposizioni del nemico: come stabilito in precedenza, le operazioni sarebbero terminate solo alle ore 15:00 del 4 novembre, 24 ore dopo la conclusione dell’armistizio. Di fronte alle proteste dei delegati austro-ungarici, il generale italiano mostrò grande nervosismo e minacciò di rompere le trattative; infine alle 18:20 del 3 novembre fu firmato il documento di armistizio che confermava che i combattimenti sarebbero ufficialmente cessati alle ore 15:00 del 4 novembre.

Nel frattempo sul campo di battaglia le truppe austro-ungariche, completamente esauste, confuse dall’ordine della notte del 3 novembre di cessare i combattimenti e quindi convinte della fine della guerra, praticamente non opposero più resistenza; gruppi di soldati fuggirono presi dal panico, molti altri si arresero, il caos divenne generale, mentre alcuni comandanti, ritenendo finita la guerra, protestarono per le azioni aggressive italiane. L’alto comando italiano diede precise disposizioni alle armate: la guerra sarebbe continuata fino alle ore 15:00 del 4 novembre e quindi le truppe dovevano avanzare senza sosta per raggiungere nelle poche ore di guerra rimaste il massimo degli obiettivi e catturare il maggior numero di prigionieri, di armi e materiali del nemico

Alla fine, ad un anno esatto dal disastro di Caporetto, l’esercito italiano vinceva la Prima guerra mondiale.

Oggi “festeggiamo” questo evento.  Io NON sono d’accordo con il termine in uso in queste ore sul web. Preferisco il termine più neutrale “commemorazione”…  Avremo anche vinto una guerra, ma a che prezzo? Dirà magistralmente Pavese in una sua opera preziosa del 1949 (“La casa in collina”): «ogni guerra è una guerra civile», ossia una guerra tra fratelli, in cui «ogni caduto somiglia a chi resta, e gliene chiede ragione». La Prima guerra mondiale NON è stata una guerra civile nel senso letterale del termine, ma sicuramente in senso lato sì.

Ci è bastato. Ci basta. NON vogliamo riprovare simili esperienze. Ci accontentiamo di studiarle sui manuali di storia, con in sottofondo il monito del “Mai più” sussurrato dalla nostra Historia magistra vitae!

Fonte di riferimento: wikipedia, l’enciclopedia libera.

latineloqui69