AVRAI

Avrai

Claudio Baglioni

 

Avrai sorrisi sul tuo viso come ad agosto grilli e stelle
Storie fotografate dentro un album rilegato in pelle
Tuoni di aerei supersonici che fanno alzar la testa
E il buio all’alba che si fa d’argento alla finestra

Avrai un telefono vicino che vuol dire già aspettare
Schiuma di cavalloni pazzi che s’inseguono nel mare
E pantaloni bianchi da tirare fuori che già estate
Un treno per l’America senza fermate

Avrai due lacrime più dolci da seccare
Un sole che si uccide e pescatori di telline
E neve di montagne e pioggia di colline
Avrai un legnetto di cremino da succhiare

Avrai una donna acerba e un giovane dolore
Viali di foglie in fiamme ad incendiarti il cuore
Avrai una sedia per posarti e ore
Vuote come uova di cioccolato
Ed un amico che ti avrà deluso tradito ingannato

Avrai avrai avrai
Il tuo tempo per andar lontano
Camminerai dimenticando
Ti fermerai sognando
Avrai avrai avrai
La stessa mia triste speranza
E sentirai di non avere amato mai abbastanza
Se amore, amore avrai

Avrai parole nuove da cercare quando viene sera
E cento ponti da passare e far suonare la ringhiera
La prima sigaretta che ti fuma in bocca un po’ di tosse
Natale di agrifoglio e candeline rosse

Avrai un lavoro da sudare
Mattini fradici di brividi e rugiada
Giochi elettronici e sassi per la strada
Avrai ricordi ombrelli e chiavi da scordare

Avrai carezze per parlare con i cani
E sarà sempre di domenica domani
E avrai discorsi chiusi dentro e mani
Che frugano le tasche della vita
Ed una radio per sentire che la guerra è finita

Avrai avrai avrai
Il tuo tempo per andar lontano
Camminerai dimenticando ti fermerai sognando

Avrai avrai avrai
La stessa mia triste speranza
E sentirai di non avere amato mai abbastanza
Se amore amore amore avrai

Compositori: Claudio Baglioni

Testo di Avrai © Sony/ATV Music Publishing LLC

 

Una delle più belle dichiarazioni di amore filiale che la storia della musica ci abbia consegnato: un padre che racconta al proprio figlio (alla propria figlia: funziona lo stesso!)  cosa la vita gli riserverà e cosa lui gli augura che gli riservi …

Ecco quindi l’elenco delle gioie della vita in successione: sorrisi, storie, fotografie, rumori, ambientazioni, telefono (ai nostri giorni diremmo uno smartphone…), mare, vestiti estivi, viaggi sena pensieri, sole e neve, gelati, amori, amicizie.

E poi gli stati d’animo che (chissà perché…) fanno un figlio tanto simile a suo padre: una ossimorica triste  speranza, l’amore incompleto, il sogno ad occhi aperti. E, ancora,  le esperienze che lasciano il segno: l’amore e le sue delusioni, le passeggiate senza un motivo, la prima sigaretta.

Ma anche la “normalità” della vita quotidiana, come il Natale con i suoi simboli, il lavoro, i giochi (elettronici e non), una casa (con le chiavi da scordare, immancabilmente).

Ma soprattutto TANTO AMORE (che potrebbe non essere stato mai abbastanza…) persino nella forma  dell’affetto per gli animali domestici, che ci colorano la vita…

E non dimentichiamo il punto di maggiore pathos: le sofferenze interiori, l’inattività, le ore vuote, quel momentaneo odio per tutto e tutti, i discorsi chiusi dentro il nostro essere, che non sempre escono fuori al momento giusto e nel modo giusto.

Insomma, una vera poesia, anche nel senso più tradizionale del termine, che si arricchisce di una musica cadenzata e dolce, una sorta di dolce ninna-nanna. ..

Preziosa come poche altre. Che meriterebbe per questo di entrare nelle “Antologie” ad uso scolastico. Perché no? Finora vi ho trovato qualcosa di Guccini, Jovanotti, De Andrè, Bertoli. Quindi mi aspetterei un posto anche per il mitico evergreen Claudio Baglioni (nato nel 1951), tornato in auge dopo la sua conduzione dell’ultimo festival di Sanremo, ma in realtà mai completamente scomparso dalla scena della musica nonostante decenni di attività fitta, visto che canta dal lontano 1964: praticamente un mito…

Perché NON è DETTO che a scuola NON si possa STUDIARE una canzone!!!

 

Fonte: Wikipedia

Baglioni in concerto- 2006- Fonte: Wikipedia

 

latineloqui69