PER CELEBRARE DEGNAMENTE IL 1°MAGGIO: Margherita delle stelle

Una bella immagine del film

Una bella immagine del film

Negli scorsi giorni ho pensato e ripensato ad un film che potesse ben rappresentare il 1°maggio.

Pensa che ti ripensa, me n’è venuto in mente uno bellissimo che ho visto qualche tempo fa: “Margherita delle stelle”. Si tratta di un film italiano per la televisione del 2024 diretto da Giulio Base, scritto da Monica Zapelli e liberamente ispirato al libro “Nove vite come i gatti”, che narra la vita dell’astrofisica Margherita Hack (interpretata da Cristiana Capotondi), scritto dalla stessa scienziata insieme al giornalista Federico Taddia, edito da Rizzoli. Ricco il cast (di cui cito solo i personaggi “principali”):  Cristiana Capotondi: Margherita Hack;  Cesare Bocci: Roberto Hack; Sandra Ceccarelli: Maria Luisa Poggesi; Flavio Parenti: Aldo De Rosa.

Il film, del genere “biografico” ripercorre la vita dell’astrofisica Margherita Hack,  (Firenze12 giugno 1922 – Trieste29 giugno 2013): così la vediamo crescere da bambina curiosa a ragazza anticonformista fino (udite udite…) alla direzione dell’Osservatorio Astronomico di Trieste. Ho letto in merito sul web vari apprezzamenti ma anche una vera e propria stroncatura (Aldo GrassoCorriere della Sera, 6 marzo 2024).

Io non ho competenze critiche del mondo cinematografico, ma in generale non sarei così settaria: a mio avviso è un film molto gradevole, ben impostato e ben cadenzato nelle parti. La sceneggiatura non è poi così scontata e, soprattutto, mette il dito in una “piaga importante” qual era (“era”? diciamo anche “è”, purtroppo…)  la questione del lavoro della donna. Esatto, perché si tratta di una “questione”! Ancora oggi. Soprattutto oggi! Lei (che non a caso nel titolo è chiamata “Margherita”, non “Margherita Hack”: non si tratta certo di un dettaglio che può sfuggire…) combatte contro stereotipi (“Io e mio marito abbiamo fatto altre scelte: abbiamo tre gatti e siamo felici. Non siamo sterili!”), si batte per difendere il buon nome del marito “poco occupato” (“Sai come ti chiamano? Il moglio…”), tira fuori i denti per affermare ciò che le spetta di diritto (“Io che sono l’unica donna sono chiamata Dott.ssa, mentre i mei colleghi che non insegnano sono chiamati professori. Ma sono sicura che quando tornerò avrete corretto!”), deve mandar giù rospi quando si sente rispondere in modo a dir poco irriverente (“Le donne ci sono, ma fanno le impiegate, le bibliotecarie”).

Eppure continua, testarda. E arriva dove arriva, mostrandoci la strada.

Di tutto questo e di tanto altro, grazie, Professoressa Hack!

Margherita Hack

Ora non mi resta che procurarmi il libro di spunto…

E per concludere…

BUON 1° MAGGIO e BUONA FESTA DEL LAVORO A TUTTI, lavoratori e lavoratrici!!!

 

(dati essenziali del film tratti dalla relativa pagina di wikipedia)