L’arminuta

“Ma perché non posso tornare a casa? Che vi ho fatto?”

La protagonista in una scena del film

La protagonista in una scena del film

“L’arminuta” è un film del 2021 diretto da Giuseppe Bonito. Il film è stato liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Donatella Di Pietrantonio, vincitore del Premio Campiello 2017, ambientato nell’Abruzzo degli anni ’70, che racconta la storia di una bambina restituita, dopo 13 anni, alla sua famiglia di origine. Durante l’esposizione dei fatti, la protagonista, che ha due madri (una biologica e una adottiva), viene a sapere sia la causa per cui la famiglia originaria non l’ha più tenuta con sé, sia i motivi del suo successivo e in fondo imprevisto ritorno ai genitori biologici.

Interpreti e personaggi
Sofia Fiore: l’Arminuta
Vanessa Scalera: la madre
Carlotta De Leonardis: Adriana
Fabrizio Ferracane: il padre
Elena Lietti: Adalgisa
Andrea Fuorto: Vincenzo.

Iniziamo dal titolo: in abruzzese stretto (come nel ciociaro “arimenuta”) significa “colei che è ritornata”. E attenzione: NON è solo il titolo del film (già di per sé caratteristico), ma il NOME stesso della protagonista, che non ha altro nome: è chiamata per tutto il film con la sua specificità, una sorta di “etichetta” di riconoscimento per lei, che le toglie qualsiasi altro diritto ad Essere.

TRAMA:  Un’Alfetta bordeaux targata Pescara si ferma in una casa di campagna. Nell’automobile ci sono una ragazzina dai capelli rossi ed un uomo che si rivelerà essere il padre adottivo, nonché lontano parente. Si comprende che la ragazza, per l’appunto l'”Arminuta” è stata ricondotta alla sua famiglia di origine, che lei non conosceva affatto. Ad accoglierla, nella più totale freddezza forse dettata dallo spaesamento e dall’ignoranza, trova la sorella più piccola, Adriana, la madre e un fratellino. La ragazza implora il padre di non lasciarla in quella casa di sconosciuti, ma egli è irremovibile. Successivamente incontra il padre naturale e gli altri tre fratelli maschi, ed anche loro hanno un comportamento analogo al resto dei familiari. La madre tuttavia appare turbata, anche se incapace di dimostrarle affetto.

Nonostante le difficoltà iniziali, l’Arminuta inizierà a creare un legame con i suoi familiari, in particolare la sorellina Adriana. In modo indiretto, la madre adottiva continua ad occuparsi di lei, ad esempio inviandole mobili e biancheria per la camera che condivide con i fratelli.

IL RESTO DA VEDERE!!!

Una bravissima Vanessa Scalera nella figura della mater dolorosa!

P.s. ANALISI GRAMMATICALE ALLA LAVAGNA in quella che immaginiamo l’aula di una terza media:

Davanti ad un vassoio: “Davanti” NON è avverbio di luogo, ma preposizione impropria (altrimenti non introdurrebbe un complemento, ma sarebbe esso stesso un complemento!!!). LE BASI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

(dati essenziali tratti dalla pagina di wikipedia)