“Tuo padre è un uomo dalle mille risorse. Lo vuoi capire o no?”
“10 regole per fare innamorare” è un film del 2012 diretto da Cristiano Bortone. Il film è uscito quasi in contemporanea con l’omonimo libro scritto da Guglielmo Scilla, protagonista del film, Alessia Pelonzi e soprattutto Vincenzo Salemme.
Marco è un timido studente universitario che, abbandonata l’università, lavora part-time in un asilo e condivide il proprio appartamento con tre amici, Mary, Paolo e Ivan. Suo padre Renato, affermato chirurgo estetico, ottiene un grande successo con le donne, è un immaturo cronico che si è separato dalla moglie dopo numerosi tradimenti.
Padre e figlio non si sentono e non si frequentano da tempo. Il primo non sa nulla del secondo, il secondo sa anche troppo del primo e non lo sopporta… Un giorno si ripresenta a casa del figlio, pensando che lui frequenti l’università, e si offre di fargli da maestro d’amore perché lui si è innamorato della bella Stefania ma non sa cosa/come fare con lei… Una specie di Ovidio moderno. La sua personale “ars amatoria” consiste in 10 regole infallibili, che vorrebbe che il figlio imparasse e mettesse in pratica… All’inizio tutto sembra funzionare ( “Astrofisica? Accidenti!”), ma poi qualcosa non va… Come sempre, quando si fa della menzogna il proprio stile di vita…
Nel frattempo, il rapporto tra padre e figlio -incredibilmente- si ricuce. I due riescono anche a parlare della mamma senza troppa acrimonia (“e perché con la mamma hai smesso di provarci?”; ” tu nella tua vita di donne ne hai avute mille e hai fatto fuoco e fiamme, però hai perso la mamma”). Perché nella vita basta tanto poco per risanare un rapporto che si è rovinato… Basterebbe volerlo!
Ma sarà vero che “l’amore è una scienza fatta di regole?”. Mah!
P.s. Emozionante la scena girata all’esterno dell’Università di Roma Tor Vergata!!! Il piazzale dove si sono sempre fatte (in era ante covid) le foto di rito con corona di alloro in testa e bottiglia di spumante in mano!!! Che ricordi!!!
E non vedi che sto piangendo
Chi se ne accorge non sei tu
Il tuo sguardo distratto, ehi, ehi, ehi
E non vedi che sto fingendo
E non mi guardi già più
Col tuo fare distratto…
(Distratto, Francesca Michielin)
(Dati essenziali della trama tratti da wikipedia.org)