Trentadue brevi capitoli, apparentemente “slegati” tra loro eppure così correlati: il trait-d’union sono, appunto, i “dieci minuti” del titolo. Dieci minuti: una brevissima frazione temporale della nostra vita, una manciata di secondi della nostra giornata-tipo, almeno finché abbiamo una vita “normale”. Ma se all’improvviso il tuo compagno ti abbandona senza un apparente motivo, sei costretta a lasciare la casa in cui sei cresciuto, perdi il lavoro che ti gratifica e non hai quindi apparentemente più i pilastri della tua vita, i sostegni della tua pur noiosa quotidianità, che fare per tornare a gustare la vita? Ad esempio giocare. Per un mese intero, ogni giorno, per almeno dieci minuti, si deve fare una cosa nuova, mai fatta prima. E così la protagonista, presa di punta dalla sfortuna, che è sempre stata incapace anche solo di avvicinarsi ai fornelli, cucina dei pancake, cammina di spalle per la città, balla l’hip-hop, ascolta i problemi di sua madre, consegna il cellulare a uno sconosciuto e così via dicendo, per i 32 capitoli del romanzo… Pian piano arriva così a conoscere e a provare realtà che non avrebbe mai immaginato e che la faranno “rinascere alla vita”.
Un inno alla vita, dunque, una celebrazione dell’autostima, una chiara dimostrazione di come sia SEMPRE possibile tornare a vivere.
Da non perdere!