Titolo completo: Metti via quel cellulare. Un papà. Due figli. Una rivoluzione

“Google e YouTube sono strumenti che uniscono, ci si può costruire una serata come si costruisce un puzzle: ascolti una canzone, guardi un video, cerchi una notizia. Ma è molto più frequente che il vortice della rete, come lo chiamate voi, vi trascini via, in un’orbita che non interseca mai quella degli altri” .

Come non essere d’accordo con il grande Cazzullo? L’autore parte da un’asserzione che sentiamo più o meno tutti i giorni in tutte le salse (“la rivoluzione digitale è un rimbecillimento”) e intreccia un discorso da pari a pari con i suoi due figli, veri nativi digitali rispetto a lui (genitore attempato e quindi geneticamente “lontano” dalla tecnologia full-time); ma in realtà si rivolge ai figli di tutti e a tutti i ragazzi in generale, invitandoli a non confondere la vita virtuale con quella reale, a non “chiudersi” nel mondo di Internet (vero ossimoro dei nostri giorni…), a non isolarsi dalla vita reale tramite le famigerate “cuffiette”, a non credere alle bufale del web, a preferire sempre e comunque una sana e reale conversazione a voce (magari anche una furibonda litigata condita da parolacce o quant’altro) alla chat di whatsapp, all’offesa sul web (magari protetti da un insulso anonimato…).

Non si tratta di misoneismo, ma di un invito a far sì che le nuove tecnologie siano SEMPRE nostri strumenti, nonché di un monito a non contribuire ad una recrudescenza dell’ignobile schiavismo, mai definitivamente scomparso dalla faccia della terra.

Da non perdere.

latineloqui69