Alfredino, una storia italiana

“Non dev’essere più troppo tardi. Mai più”

Alfredino fiction

“Alfredino – Una storia italiana” è una miniserie televisiva italiana del 2021 scritta da Barbara Petronio, Francesco Balletta e da Alessandro Bernabucci, e diretta da Marco Pontecorvo. La fiction ripercorre l’incidente di Vermicino, celebre fatto di cronaca nera del 13 giugno 1981, quando un bambino di sei anni, Alfredo Rampi, cadde accidentalmente in un pozzo artesiano e morì tre giorni dopo (ne ho parlato anche qui: https://scuolaeculturaoggi.myblog.it/2023/09/07/linizio-del-buio/.)

La miniserie, composta da 4 puntate, è stata trasmessa in prima visione su Sky Cinema Uno il 21 e 28 giugno 2021, e in chiaro su Rai 1 l’11 e 12 giugno 2024. La produzione si è avvalsa della collaborazione del Centro Alfredo Rampi, fondato dai genitori del bambino, Franca e Ferdinando, poche settimane dopo i fatti per promuovere la prevenzione dal rischio ambientale e un miglioramento del soccorso, tecnico e psicologico nelle emergenze.

Interpreti e personaggi (solo quelli principali):

Kim Cherubini: Alfredo Rampi; Anna Foglietta: Franca Bizzarri in Rampi; Francesco Acquaroli: Elveno Pastorelli; Vinicio Marchioni: Nando Broglio (uno dei tre speleologi)
Luca Angeletti: Ferdinando Rampi; Beniamino Marcone: Marco Faggioli (l’architetto); Riccardo De Filippis: Angelo Licheri (il fattorino che si presenta come ultimo volontario); Giacomo Ferrara: Maurizio Monteleone (uno dei tre spelelologi); Valentina Romani: Laura Bortolani (la speleologa più battagliera); Stefano Ambrosi: il barista del punto ristoro improvvisato.

Da non dimenticare un bravissimo Massimo Dapporto nei panni dell’allora Presidente della Repubblica, Sandro Pertini (“Uno dei gesti di cui è capace il presidente”).

TRAMA inziale: Estate 1981. La famiglia Rampi vive un’esistenza serena nella provincia di Roma a Vermicino, presso Frascati. I coniugi Franca e Ferdinando hanno due bambini, Alfredo di 6 anni e Riccardo di 2. La serenità familiare è turbata dalla scoperta di una malformazione cardiaca congenita, la tetralogia di Fallot, di cui Alfredo è affetto e che per essere risolta richiederebbe un delicato intervento chirurgico che ha un’alta percentuale di rischio per la vita del bambino. Tuttavia i genitori, desiderando veder crescere il figlio nel modo più sereno possibile decidono che, dopo l’estate, torneranno negli Stati Uniti per programmare l’operazione. Una sera Ferdinando, tornando a casa, si rende conto che Alfredo non è rincasato: era infatti solito recarsi da solo presso l’abitazione dei nonni, poco distante, attraversando i campi senza essere accompagnato. Iniziano subito le ricerche e i genitori vengono aiutati dagli abitanti delle case circostanti, ma Alfredino non viene trovato e Franca decide di avvertire la polizia.

La tragedia è già iniziata, ma lo spettatore ancora non lo sa. Di lì a poco scopre che si tratta di un vero e proprio dramma: un dramma la situazione in sé, un dramma l’organizzazione dei soccorsi, che è approssimativa, caotica, folle, un dramma il luogo dell’incidente, che si riempie in men che non si dica di curiosi, di gente, di avventori a qualsiasi titolo, diventando teatro di una tragedia su cui chi poteva speculava (esemplare il personaggio del barista, che mette su un punto ristoro improvvisato, calcolando a fine serata il guadagno stellare ed insperato di ogni giornata).

Non c’erano ancora i social, per fortuna, ma c’era la televisione. E anche quella non ci fa una grande figura, con i giornalisti in corsa ad accaparrarsi il teatro di una tragedia umana e familiare senza precedenti (lo scoop è la voce flebile e disperata di Alfredino in fondo al pozzo, registrata con un lungo microfono calato in profondità!).

Disastrosa l’organizzazione del soccorso: ed è a questa denuncia che mira, secondo me, la realizzazione della fiction, più che ad un’ennesima “spettacolarizzazione di un tragico fatto di cronaca nera”; insuperabile Foglietta nella figura della madre disperata (“Ma che ne sa la gente di quello che io c’ho dentro? Che ne sa?”) ma attiva come pochi altri ad organizzare i primi e immediati soccorsi con la collaborazione di tre bravi ed esperti speleologi del CAI (“Davvero ve la sentite?”) e poi pugnace contro gli avvoltoi della notizia scoop (“Voi non volete ascoltare. Voi volete le lacrime”).

A questo – secondo me – mira anche l’efficace titolo, con quel vezzeggiativo ben noto (“Alfredino”), quel sostantivo (“storia”) ad indicare un fatto di cronaca diventato oggetto di narrazione e ricordo e infine quell’aggettivo (“italiana”) ad indicare polemicamente il luogo di origine della vicenda, con tutte le sue specificità.

Un monito, appunto, a che una cosa del genere non accada mai più!

All’inizio – va detto – avevo pensato all’ennesima  “spettacolarizzazione del dramma” e mi ero rifiutata di vedere la miniserie. Perché quella tristissima vicenda ebbe un notevole impatto sulla stampa e nell’opinione pubblica italiana. Chi ha la mia età ricorda ancora bene le ore passate il pomeriggio e la sera davanti al Tg che trasmetteva una sorta di “telecronaca” da quel posto funesto; ricorda nettamente lo sconforto alla notizia del tragico esito del tutto; ricorda ancora la posa della tragica statua a memoria nella chiesetta di Vermicino (che io non ho potuto fare a meno di andare a visitare, un giorno, come semplice ma doveroso tributo a quello sfortunato bambino).

La foto del piccolo "Alfredino" Rampi, che per tanto tempo ha campeggiato in Tv e sui quotidiani

La foto del piccolo “Alfredino” Rampi, che per tanto tempo ha campeggiato in Tv e sui quotidiani

In memoria del piccolo Alfredo Rampi, diventato involontariamente e per un tragico scherzo del destino il fratellino minore di tutti noi adolescenti degli anni Ottanta, il figlio di tutti gli Italiani, il nipotino di tutti gli Italiani: tutti lo conobbero e continueranno a conoscerlo come “Alfredino”, con un diminutivo affettivo che lo accompagnerà nei secoli.

(dati essenziali e trama tratti dalla relativa pagina di wikipedia, liberamente modificata)

Alfredino, una storia italianaultima modifica: 2024-07-04T00:36:50+02:00da latineloqui69
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