Dolcissimo e impressionante allo stesso tempo, il bellissimo libro di Stefano Zecchi, ambientato nell’altra (mai abbastanza studiata) tragedia italiana del Novecento, la fuga degli Italiani dalla dittatura di Tito.
Ambientato a Pola nel 1945, dove gli Italiani dell’Istria, della Dalmazia e di Fiume non festeggiano ancora la fine della Seconda guerra mondiale.
Il piccolo Sergio che vive in quegli anni il dramma della gente della sua città, costretta a subire umiliazioni e soprusi da parte dei nuovi occupanti, è la voce narrante e vede il mondo dal suo punto di vista.
La madre Nives è una maestra combattiva, colta e molto affettuosa con il figlio, ma che mette la passione politica e la difesa dell’italianità davanti agli stessi affetti familiari, scontrandosi così con il marito, il suo “opposto”, un uomo debole che non capisce e con condivide la combattività della moglie.
Immancabile in una buona liberia personale!
latineloqui69