Meriggiare pallido e assorto
(Montale, Ossi di seppia)
Meriggiare pallido e assorto
presso un rovente muro d’orto,
ascoltare tra i pruni e gli sterpi
schiocchi di merli, frusci di serpi.
Nelle crepe del suolo o su la veccia
spiar le file di rosse formiche
ch’ora si rompono ed ora s’intrecciano
a sommo di minuscole biche.
Osservare tra frondi il palpitare
lontano di scaglie di mare
mentre si levano tremuli scricchi
di cicale dai calvi picchi.
E andando nel sole che abbaglia
sentire con triste meraviglia
com’è tutta la vita e il suo travaglio
in questo seguitare una muraglia
che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.
Quando il CORRELATIVO OGGETTIVO si fa poesia…
Mitico Montale…
Meriggiare pallido e assortoultima modifica: 2018-05-17T19:18:21+02:00da
Reposta per primo quest’articolo