La vita promessa

 

LA VITA PROMESSA

LA VITA PROMESSA

La vita promessa è una miniserie televisiva di genere drammatico-storico creata da Laura Toscano e Franco Marotta andata in onda fino al 3 ottobre 2018 su Rai1.

Ambientata nella Sicilia e poi nell’America degli anni ’20 del Novecento, racconta vita e vicissitudini di un nucleo familiare “qualunque” di quegli anni, una famiglia di migranti per diperazione, per vessazione, per paura di morire. La famiglia è quella dei Carrizzo, al cui “comando” c’è una donna volitiva ma sfortunata, Carmela, che per molti anni cerca di sfuggire alle angherie del campiere Vincenzo Spanò, invaghitosi di lei a tal punto da usarle violenza e da ucciderle- in seguito- il marito a fucilate. Ma donna Carmela non si dà per vinta: pur di salvare quel poco di dignità che le resta e soprattutto per dare un futuro di vita (e non di morte certa) ai figli (uno dei quali letteralmente devastato dalla furia di Spanò a tal punto da rimanere minorato mentale per sempre…) accetta- su suggerimento del parroco del suo paese- di scappare a Napoli, accettare di sposarsi per procura e finalmente imbarcarsi sul piroscafo della speranza, quello che porterà lei e i suoi figli verso “la vita promessa”. Ma non saranno tutte rose e fiori, ovviamente. Innanzitutto la figlia contrae il colera e Carmela deve fare una scelta tremenda: se abbandonare la figlia sul letto di morte o rinunciare alla partenza. Il viaggio non è uno scherzo. L’arrivo ancor meno. L’uomo sposato per procura, invece, un veneto emigrato negli Stati Uniti d’America già da qualche anno, si rivela un buon uomo, ma non per questo fortunato nella sua vita. Così Carmela si ritrova SOLA a vivere con i suoi numerosi figli in un Paese di cui non conosce luoghi, usanze, lingua. Eppure va avanti, non si arrende; lavora in modo indefesso, manda giù bocconi amari ma si rimbocca sempre le maniche, pronta a difendere SEMPRE i figli da qualsiasi difficoltà e tragedia. Un altro lutto la colpirà a tradimento, inatteso come un fulmine devastante. Eppure un amore (nascosto, delicato e non dichiarato) la accompagnerà ancora, a consolarla dell’ingiustizia della vita.

Una regia ineccepibile quella di Ricky Tognazzi, che si mostra fine conoscitore della realtà dell’emigrazione italiana in America (quella del Titanic, per intenderci…) e del contesto storico (il tremendo crollo della Borsa del ’29, che causò danni di ogni genere…).

Magistrale l’interpretazione in primis di Luisa Ranieri, donna del Sud sotto ogni aspetto (fisico, linguistico, espressivo, morale, etico), come anche quelle di Thomas Trabacchi, Francesco Arca, Miriam Dalmazio, Primo Reggiani (già autore di fiction di successo…), Cristiano Caccamo, Emilio Fallarino, Francesca Di Maggio e naturalmente quella di Lina Sastri, eterna ed immortale interprete di se stessa. Per non parlare dell’indispensabile Tony Sperandeo: un attore senza il quale nessun ruolo di mafioso siciliano può essere ricoperto nel modo migliore possibile!

Per una riflessione a 360°sulla questione dell’emigrazione. Fuori da ogni coloritura politica.

Meditiamo, gente, meditiamo!

latineloqui69