I due papi

“La gente ha bisogno di Bergoglio. La Chiesa ha bisogno di cambiare con te” 

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“I due papi” (The Two Popes) è un film del 2019 diretto da Fernando Meirelles e sceneggiato da Anthony McCarten, basato sull’opera teatrale dello stesso McCarten del 2017 “The Pope”.

Magistralmente interpretato da Jonathan Pryce e Anthony Hopkins (rispettivamente nei ruoli di papa Francesco e papa Benedetto XVI), ma anche dal bravissimo Libero De Rienzo, solo apparentemente un personaggio secondario, il film racconta del rapporto tra i due ecclesiastici appena prima delle dimissioni del secondo dal soglio pontificio fini alla alla conseguente elezione a papa del prima nel 2013.

Frustrato dalla direzione intrapresa dalla Chiesa, nel 2012 il cardinale Jorge Mario Bergoglio si reca da papa Benedetto XVI (nella sua residenza estiva di Castel Gandolfo) per chiedergli il permesso di ritirarsi dalla sua carica ecclesiastica: vuole tornare ad essere un prete “semplice” e a lavorare solo per i suoi amati poveri. Benedetto XVI, la cui interpretazione della dottrina è diametralmente opposta alla sua, glissa sulla richiesta e prende tempo con le scuse più banali. Nel frattempo studia da vicino Bergoglio, di cui si era ben informato nei mesi precedenti, considerandolo un suo possibile “aiuto” per la decisione epocale che sta per prendere.

Il loro non è un rapporto facile: iniziano a  confrontare le proprie idee, polarmente antitetiche, tra tradizione e progresso, ribattendosi a brutto muso le risposte antitetiche; poi, pian piano, cominciano a relazionarsi in modo più amicale leggendo e commentando insieme testi sacri, ascoltando buona musica classica, intrattenendosi insieme dopo cena in quello che normalmente era l’angolo in cui Papa Benedetto XVI voleva stare assolutamente da solo a pregare e meditare. Benedetto XVI rimane colpito dalla solarità del suo nuovo amico (“Sono argentino: per un argentino tango e calcio sono obbligatori!”), che però nasconde un passato impegnativo e intriso di errori di giovinezza che non ha mai perdonato a se stesso. Ma anche Benedetto XVI ha i suoi problemi con sensi di colpa per decisioni assunte troppo a cuor leggero, cose che non ha mai detto a nessuno sino ad allora. Ecco che quindi, complici la “buonissima pizza margherita che fanno a Porta Angelica”, un’ambientazione mozzafiato come  la Cappella Sistina in tutto il suo splendore, dove papa Benedetto XVI confessa di non andare quasi mai per problemi di eccessivo afflusso di turisti, il gelo tra i due finalmente si scioglie.  E così il nodo che si è creato nella Cristianità sta per essere sciolto: Benedetto XVI si convince di poter finalmente calcare le orme di CELESTINO V e lasciare il passo al suo degno successore, quello che può rinnovare la Chiesa che ne ha tanto bisogno…

Arriviamo così difilato all’emozione delle scene finali, in cui si rincorrono battute da cerimoniale, come ad esempio quelle della scena dello spoglio dei voti (“Bergoglio cardinalis”, Bergoglio cardinalis”, Bergoglio cardinalis”, Bergoglio cardinalis”, Bergoglio cardinalis”, …) oppure della proclamazione solenne (“Fratelli e sorelle carissimi… Habemus Papam!” “Cardinalem Bergoglio”; “Fratelli e sorelle, buonasera!”) e altre più “fresche” e umane”, quelle che caratterizzano meglio i personaggi della Storia come persone  (“Il Papa ha appena rinunciato…”“Le scarpe rosse fanno parte della tradizione”, “Le mie vanno benissimo, grazie”.

Pare che L’intenzione di McCarten sia stata «quella di esplorare le relazioni e le diverse visioni del mondo dei due più potenti leader della Chiesa cattolica e in che modo il passato e la storia personale di entrambi abbia influito, e stia influendo, sui loro pontificati».

Sicuramente si tratta “solo” di un film “ispirato ad una storia reale”, come recitano i titoli di coda, ma quanto mi piace pensare che le cose siano andate realmente così!!!

In conclusione, i due co-papi (si dice così? ne dubito…) si emozionano a guardare insieme una partita di calcio che li vede antagonisti, Brasile-Germania, mangiando insieme come due amici di vecchia data e tifando come due “normalissimi” tifosi…

Emozionante, ma sul serio, specialmente quando la candela del fotogramma finale si spegne, finalmente, mandando DI NUOVO il suo fumo verso l’alto. Come natura vuole…

(dati essenziali della trama tratti da wikipedia.org)