Liliana Segre bersaglio degli haters

 

SENATRICE LILIANA SEGRE (00032435) (© 2018 Carmine Flamminio / Senato della Repubblica)

SENATRICE LILIANA SEGRE

 

Iniziamo col dire che non mi piace neanche più di tanto il “titolo” di “hater” che questi “leoni da tastiera” (perché di questo si tratta, in realtà…) si sono conquistati grazie al magico mondo del web. Il web con le sue immense risorse può trasformarsi anche in uno sfogatoio osceno e demenziale, un luogo di percepita impunità da cui gridare qualsiasi cosa contro chiunque.

Questo NON va bene di per sé. Questo è cyberbullismo, non cerchiamo di indorare la pillola!

Quando poi l’oggetto del tiro a bersaglio diventa una vecchietta miracolosamente sopravvissuta all’inferno di Auschwitz l’indignazione non può che salire! Ma come si può? Se succede una cosa del genere vuol dire che qualcosa si è rotto, drammaticamente e irreversibilmente rotto nella nostra società…

Come è possibile che una nonnina riceva (a suo dire) circa 200 messaggi di odio al giorno? Possibile che una figura del genere riesca a canalizzare tutto questo risentimento e questi auguri di morte? Sarebbe da non crederci e da gridare all’ennesima “bufala da web”, se non l’avessi sentito dire dalla diretta interessata in una intervista a “Che tempo che fa” alcuni giorni or sono. Quindi una mitomane? Una vecchietta in cerca di celebrità? Una squilibrata mentale che non si è più ripresa dalla subliminale esperienza vissuta durante l’infanzia, quando era solo “una ragazzina viziata” (come l’ho sentita definirsi con candore nella suddetta intervista…)? Ma fatemi il piacere!

Noi dovremmo SOLO alzarci in piedi (TUTTI, intendo…) di fronte a chi GIUSTAMENTE ci ricorda la tragicità delle nostre azioni. Esatto, nostre. Perché finché ci sarà UN SOLO essere umano che sia capace di concepire ciò che nazisti (o estremisti di qualsiasi fatta/colore/partito politico) hanno deliberatamente e scientificamente concepito noi dovremo vergognarci come esseri umani. Ed essere capaci di chiedere scusa, altro che!

Leggete/rileggete (se non ne abbiamo ancora abbastanza di quelle letture), un libro che mi fece accapponare la pelle vari decenni fa: Wolfang Sofsky, L’ordine del Terrore. E ditemi se questi sono uomini…

Sofsky

Perché questo… è stato!