Un cappello pieno di ciliege

cappello

TITOLO COMPLETO: Un cappello pieno di ciliege. Una saga. 

« Ora che il futuro s’era fatto corto e mi sfuggiva di mano con l’inesorabilità della sabbia che cola dentro una clessidra, mi capitava spesso di pensare al passato della mia esistenza: cercare lì le risposte con le quali sarebbe giusto morire. Perché fossi nata, perché fossi vissuta, e chi o che cosa avesse plasmato il mosaico di persone che da un lontano giorno d’estate costituiva il mio Io »
(Incipit del romanzo)

 

Un cappello pieno di ciliege  è un libro scritto da Oriana Fallaci e pubblicato nel 2008, dopo la morte dell’autrice, avvenuta il 15 settembre 2006. In questo libro la scrittrice fiorentina racconta la storia della sua famiglia tra il 1773 e il 1889, con incursioni nel pasato (tra un’antenata leggendaria messa al rogo dall’Inquisizione per aver cucinato carne in Quaresima e un avo rapito dai pirati di Algeri) e in un futuro che arriva al bombardamento di Firenze nel 1944 (nel quale andrà distruta anche la cassapanca contenente tutti i cimeli delle generazioni delle famiglie Fallaci, Launaro, Cantini, Ferrier…).

La scrittrice ha lavorato alla scrittura di questo romanzo per oltre dieci anni. La scrittura è stata, però, interrotta dagli attentati dell’11 settembre, che l’hanno indotta a scrivere La rabbia e l’orgoglio.

“La vigilia della catastrofe (11 settembre 2001) pensavo a ben altro: lavoravo al romanzo che chiamo il-mio-bambino (…). Un bambino molto difficile, molto esigente, la cui gravidanza è durata gran parte della mia vita d’adulta, il cui parto è incominciato grazie alla malattia che mi ucciderà, e il cui primo vagito si udrà non so quando. Forse quando sarò morta” (da “La rabbia e l’orgoglio”).

Il romanzo s’interrompe con il matrimonio dei nonni paterni, Antonio e Giacoma. Avrebbe dovuto contenere tutta la storia successiva fino al 1944. Il nipote ed erede universale di Oriana, Edoardo Perazzi, ha curato la pubblicazione del libro. Egli ha dichiarato di aver seguito precise disposizioni della scrittrice riguardanti sia il titolo sia il testo del libro. Il romanzo ha venduto 500.000 copie nei primi tre giorni di uscita.

COMINCIAMO COL DIRE CHE SI TRATTA DI UNA TIPOLOGIA DI ROMANZO (ROMANZO STORICO- SAGA FAMILIARE) “ANOMALA” PER LA GRANDE SCRITTRICE, DI CUI CONOSCIAMO OPERE DI BEN ALTRA NATURA. LA MOTIVAZIONE VIENE DATA NELLA RIFLESSIONE POSTA COME INCIPIT DEL ROMANZO, TANTO TRISTE QUANTO CHIARA. .

Si tratta di un’opera molto corposa (ben 859 pagine!) divisa in quattro parti, ognuna delle quali ha il nome di una famiglia. Arricchisce il testo un utilissimo albero genalogico, che aiuta il lettore a muoversi con maggiore tranquillità nell’intricato intreccio.

Parte Prima: Fallaci

Parte Seconda: Launaro

Terza Parte: Cantini

Quarta Parte: Ferrier

Il tutto in un tono spesso fiabesco. La solita grande Oriana.

 

(Liberamente tratto da Wikipedia, l’enciclopedia libera).

latineloqui69