Addio, “Carletto”

Anche Carlo Mazzone (qui a Roma conosciuto con il soprannome di “Sor Carletto” o “Sor Magara” per via del caratteristico e spiccato accento romanesco) ci ha lasciato…

Nato a Roma il 19 marzo 1937,  è morto ad Ascoli Piceno (dove risiedeva da tempo) lo scorso 19 agosto e NON ho potuto non pensare che se n’è andato proprio il giorno in cui riprendeva il campionato di calcio… Caso? Destino? Un saluto di classe, direi.

Carlo_Mazzone

Chi mi conosce bene sa che non sono una tifosa di calcio da quando ero giovanissima, ma “Carletto” è un pezzo di cuore qui a Roma, quindi NON si può NON ricordarlo…

Solo qualche settimana qui a casa stavamo guardando su Prime Video il bellissimo docufilm “Come un padre” di Alessio Di Cosimo (che presenta interviste, tra gli altri, a diversi suoi giocatori come Roberto Baggio, Marco Materazzi, Pep Guardiola, Francesco Totti, Andrea Pirlo, Giuseppe Giannini, Giuseppe Signori, Dario Hubner, Gigi Di Biagio, Claudio Ranieri e i gemelli Antonio ed Emanuele Filippini).

Abbiamo riso alle sue epiche “uscite”, ma soprattutto lo abbiamo ricordato ammantato di giallorosso, perché Mazzone è sempre stato per noi (romani e romanisti) LA ROMA.

Anche se, infatti, ha allenato le più diverse squadre di calcio italiane, io lo ricordo nel 1991 al Cagliari, dove rimase per due anni. Il sesto posto del 1992-1993 con i sardi (e conseguente loro qualificazione alla Coppa UEFA dopo 21 anni) gli valse la chiamata alla Roma nel 1993. I tre anni con i giallorossi furono caratterizzati “solo” da un settimo posto e due quinti posti, ma la sua presenza fu sempre “importante” e “caratteristica” (come si ricorda bene nel docufilm succitato). Durante la sua permanenza a Roma, inoltre, Mazzone lanciò in prima squadra  IL capitano Francesco Totti.

Detiene il record di panchine in Serie A, con 792 partite (797, calcolando anche 5 spareggi), nonché il primato di presenze ufficiali in panchina, con 1278. Nel 2019 gli è stata intitolata la nuova tribuna Est dello Stadio “Cino e Lillo Del Duca” di Ascoli Piceno e nello stesso anno è stato inserito nella Hall of Fame del calcio italiano.

Addio, Carletto di Roma! Riposa in pace anche tu…

(dati essenziali ed immagine tratti dalla relativa pagina di wikipedia)