18 maggio 2020: RICORDI che difficilmente cancelleremo…

Cosa mi rimarrà dei due mesi e mezzo di lockdown 

APPUNTI DI VITA

APPUNTI DI VITA

OGGI 18 maggio 2020 la FASE 2 va a pieno regime… Proviamo a gettarci alle spalle un periodo che nessuno di noi avrebbe mai messo in preventivo per la propria vita…Io sono una di quelle a cui la quarantena ha fatto decisamente BENE: confesso che sono stata BENE fuori dal trambusto della quotidianità, senza le corse, gli affanni,  lo sguardo sempre all’orologio, i minuti sempre insufficienti,  l’assoluta mancanza di tempo per me stessa, il “lo farò a fine settimana”. Ho vissuto giorni lunghissimi e che non finivano mai (piacevolissima sensazione a cui non sono abituata da MAI….), in cui con somma sorpresa scoprivo di poter programmare un sacco di attività!

E allora ricordiamole, tutte queste attività che mi hanno insegnato un nuovo modus vivendi

Ho cucinato un sacco, anche insieme ai miei figli, scoprendo e provando nuove ricette trovate sul web, ho letto tanti libri e pubblicazioni di ogni genere, ho lustrato casa come non mai (ho tralasciato solo il tetto per motivi di difficile raggiungibilità…), ho giocato a non so quanti giochi di società perdendo ogni volta, ho fatto ginnastica, ho consultato i social molto più del solito, ho tenuto una sottospecie di “diario della pandemia” sul mio blog personale, ho visto film in versione “familiare” fidandomi dei consigli che mi venivano dati e non pentendomene mai, ho sentito per conto mio non so quanta bellissima musica di ogni genere, ho persino curato i fiori (il minimo indispensabile, visto che non ho proprio il pollice verde: solo il giusto, per accogliere nel giusto modo l’arrivo della sospirata primavera…), ho fatto più lavatrici del solito (e ancora ne devo capire  il motivo, visto che, essendo tutti forzosamente  casa, in teoria avremmo dovuto sporcare meno vestiti, ma pazienza…), ho fatto riposare la mia pelle e i miei occhi, visto che spesso non mi sono truccata e non ho quasi mai indossato le lenti a contatto, ho trovato il coraggio di tagliare i capelli a chi si è fidato, ho imparato a farmi da sola la tinta per capelli  (perché la ricrescita non si ferma durante il lockdown…), ho praticato lo smart working a  marce forzatissime, scoprendo che, per quanto possa essere “figo” in quanto puoi permetterti di curare l’estetica SOLO della parte suepriore del corpo, è decisamente molto meglio recarsi sul proprio posto di lavoro, ho giocato a ping-pong e pallavolo per sfide familiari all’ultimo sangue, ho stirato in modo più regolare, invece di far accumulare montagne di panni alte come il Monte Bianco, ho atteso con ansia le varie conferenze stampa del Presidente del Consiglio Conte e le varie dichiarazioni della Ministra dell’Istruzione Azzolina, ho aiutato a fare compiti, ho assegnato compiti (pochi!) alle mie classi, ho aperto un canale didattico Youtube nel quale prima o poi caricherò qualcosa di utile per l’umanità, ho preparato entusiasmanti lezioni online, ho guardato con attenzione gli occhi dei miei studenti dietro lo schermo per cercare di capire (al di là delle loro rsiposte “diplomatiche”) se stavano bene ed erano sereni, ho corretto fino a notte fonda compiti assegnati alle mie classi che hanno riempito la mia cartella di download, ho resistito all’idea di “dover” fare la spesa ALMENO una volta a settimana, arrangiandomi con quello che avevo dentro casa e riuscendo a “creare” ricette commestibili, ho cercato moduli di autocertificazione aggiornati all’ultimo minuto per poter uscire in casi di estrema necessità, ho letto il “bollettino Covid-19” del Ministero della Salute ogni giorno alle 18.00, ho imparato a sanificare la spesa al rientro a casa.

E poi, ovviamente, ho passato al telefono ore con i miei  familiari (abbiamo imparato a chiamarli “congiunti”) che all’improvviso non potevo più vedere ogni giorno, ho consolato con un abbraccio chi mi ha confessato tra la lacrime di non farcela più e mi sono arrabbiata con chi mi ha fatto perdere la pazienza, come abbiamo fatto tutti, immagino… 🙁

Armata di mascherina e guanti sono uscita sì e no quattro volte (e SOLO per fare spesa quando il frigorifero era davvero una landa desolata e produceva eco…) e ogni volta mi sono sentita fuori luogo, quindi mi sono sbrigata e sono tornata subito a casa…

Ora, non voglio dire di essere grata alla pandemia (termine di cui avevo sì e no letto il termine su qualche libro di storia), ma sicuramente NON dimenticherò mai questi due mesi e mezzo  così lenti, perché mi hanno fatto vivere intensamente vicina ai miei cari e forse non mi ricapiterà più…

Ora, speriamo bene per la ripresa…

Riprendiamoci la nostra vita, ma con giudizio!!!

♥♥♥♥