Non c’è più religione

“No, nel presepe il kebabbaro non ce lo mette!”

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“Non c’è più religione” è una commedia del 2016 diretta da Luca Miniero e interpretata da Claudio Bisio, Angela Finocchiaro e Alessandro Gassmann.

Sebbene sia solo Pasqua, nell’immaginario paesino di Porto Buio cominciano i preparativi per il Presepe Vivente, da anni unica attrazione dell’isola sulla quale il paese si trova. A causa del ridottissimo tasso di natalità, l’unico bambino abitante sull’isola, da sempre designato per interpretare il ruolo del bambinello, è diventato inadatto, essendo giunto alle soglie della pubertà. Il sindaco Cecco (Bisio) ha quindi l’idea di chiedere “in prestito” un bambino alla folta comunità marocchina che vive sull’altro lato dell’isola. Aiutato da Suor Marta (Finocchiaro), che era la sua fidanzata prima di prendere i voti,  e da Don Mario, il sindaco va a parlare col leader carismatico della comunità, Marietto (Gassmann). Questo è un vecchio amico di Cecco che, convertitosi all’Islam, ha sposato una ragazza marocchina. Marietto si offre di prestare suo figlio che sta per nascere per il presepe, ma in cambio comincia a porre una serie di richieste a Cecco (che, talvolta, coinvolgono tutta la popolazione) al fine di potersi vendicare di un antico torto da lui subìto. Nonostante questo, Cecco e Marietto, che ora si fa chiamare Bilal, ricominciano a ricucire l’amicizia. L’arrivo della figlia di Cecco, anche lei incinta, mette Cecco davanti alle sue vere intenzioni riguardo al Presepe, all’amministrazione cittadina e al processo di integrazione fra le due comunità dell’isola.

Significativo il titolo, da interpretare nel giusto modo: notiamo subito, infatti, che manca il punto esclamativo alla fine!  Attenti, quindi, a non aspettarvi un film che parli dei bei tempi che furono, in cui la religione era un obbligo morale, etico, familiare e societario. Il messaggio di Miniero è ben altro e procede sulla strada dell’integrazione, della convivenza, dell’accettazione. Il tutto condito dall’abilità recitativa del duo Gassmann-Bisio, che, lungi dall’essere dissacranti, ci portano proprio dove il regista voleva: a capire quali sono le cose che contano davvero nella vita.

Da vedere!

(dati essenziali della trama tratti da wikipedia.org)