Vivere

Uno stipendio, una pensione, una scrivania, un posto nel mondo”

IMG_2003

“Vivere” è un film del 2019 diretto da Francesca Archibugi, con Micaela Ramazzotti, Adriano Giannini, Luca Ghini, Enrico Montesano, Valentina Cervi e Marcello Fonte.

La famiglia Attorre, composta da Susi (Ramazzotti), Luca (Giannini) e Lucilla, è residente in una villa nella periferia di Roma. Susi insegna in una scuola di danza, Luca è un giornalista free-lance e Lucilla è una bambina di sei anni affetta da asma. Assumono una babysitter, Mary Ann, una studentessa irlandese amante della storia. Pierpaolo, il figlio che Luca ha avuto con un’altra donna, Azzurra (Cervi), figlia di un grosso avvocato (Montesano), aiuta economicamente la famiglia a garantire le giuste cure a Lucilla. Marinoni (Ghini), il medico che prende in cura la bambina, è attratto da Susi, la quale inizialmente cede alle sue attenzioni. Mary Ann inizia una relazione con Luca e rimane incinta. Lo dice a Susi, che la convince ad abortire.

Spettatore delle vicissitudini della famiglia Attorre è il vicino, il Signor Perind (Fonte), un  po’ inquietante sempre dietro la finestra, sempre solo, sempre disponibile, sempre informato su fatti e movimenti dei suoi vicini così rumorosi, così incasinati, così vivi (“Vi vedo vivere, io vi invidio”)…

Bella la trama, che ci butta a capofitto nella nostra quotidianità frenetica, nel nostro sentirci spesso sole a portare avanti una famiglia (“Lavoro, spesa, casa, bianchi con bianchi, colorati con colorati, non mi ci entra tutto nel cervello!”), senza un vero uomo accanto a cui raccontare ciò che facciamo al lavoro, ciò che pensiamo, ciò che temiamo. Sole ad affrontare tutto, problemi economici compresi, ma spesso anche problemi seri come malattie e disagi più o meno psicosomatici dei figli. Sole ad incontrare un uomo gentile con cui parlare, parlare, parlare. Sole ad affrontare problemi più gradi di noi (“Gli uomini in questi casi non servono proprio a niente”, dice la bravissima Susi alla smarrita Mary Ann…).

Sole, eppure presenti a se stesse. Sempre e comunque. Perché soprattutto questo è VIVERE! Quello che gli spettatori della vita altrui o i forestieri della propria non capiranno mai…

Serio, importante, fonte di riflessione. Come tutti i film di Francesca Archibugi, che sa sempre ben guardare nell’intimo del cuore femminile…

(Dati della trama tratti da wikipedia.org)