La storia della principessa splendente

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Gemma di bambù

La storia della Principessa Splendente (かぐや姫の物語 Kaguya-hime no monogatari) è un film d’animazione giapponese del 2013 co-scritto e diretto da Isao Takahata, basato sull’antico racconto popolare giapponese Taketori monogatari (lett. “Il racconto di un tagliabambù”). Uscito a 14 anni di distanza dalla sua precedente regia, I miei vicini Yamada, il film è l’ultimo diretto da Takahata prima della sua morte, avvenuta nel 2018.

Benché abbia incassato al botteghino meno di quanto speso in produzione, ha ricevuto critiche e recensioni unanimemente positive ed è stato candidato ai Premi Oscar 2015 per il miglior film d’animazione.

La trama ha quasi dell’inverosimile, ma è di una tenerezza infinita.

Tutto comincia un giorno di primavera in un bosco, dove un anziano tagliatore di bambù trova all’interno di un fusto di bambù una minuscola ma già adulta creatura luminosa dalle sembianze di una principessa. Quando l’uomo la mostra alla moglie, la creaturina si trasforma improvvisamente in una neonata e, siccome i due anziani coniugi non hanno figli, decidono di tenerla con loro dandole il nome di Principessa. La strana bambina cresce molto rapidamente tanto da essere soprannominata dai ragazzi del villaggio “Gemma di bambù” per questa sua capacità di maturare repentinamente: in poche settimane riesce a camminare, a parlare e comincia ad aiutare l’anziano genitore nel suo lavoro. Principessa si integra perfettamente nella vita dei campi e del villaggio imparandone i ritmi e cominciando ad amarli. Prosegue inoltre nella sua crescita prodigiosa, come se ogni nuova esperienza sviluppasse sia la sua mente che il suo corpo e nel corso dell’estate arriva ad assumere le sembianze di una ragazzina di una decina d’anni. Ha come senpai “fratellone” Sutemaru, un adolescente del villaggio che le fa da guida nella sua veloce infanzia. Il tagliatore di bambù comprende fin dall’inizio che la sua Principessa ha origini soprannaturali e si prende cura di lei al meglio delle sue possibilità, ma quando ritrova in altre canne di bambù delle pepite d’oro e dei meravigliosi vestiti, capisce che il Cielo vuole che il destino di sua figlia non sia tra i contadini del villaggio ma tra gli sfarzi della capitale. Decide quindi di acquistare con l’oro una sontuosa residenza in città e comincia a preparare per Principessa quello che lui ritiene un futuro di felicità.

Da questo momento la vita di Principessa cambia: dopo un momento iniziale di entusiasmo dovuto al fatto di ritrovarsi in una residenza ricca e circondata da agi e comodità, nonché da kimono di ogni genere, stoffa e colore, Principassa diventa sempre più triste: quella vita, all’oimprovviso, non la soddisfa più. Specialmente quando scopre che, essendo una ragazzina nobile, è tenuta a segurie una certa etichetta, a comportarsi in un certo modo, a fare ciò che le dicono, a vestirsi e truccarsi come le indica la sua “governante”. Quella “prigione” non le piace. E non le piace sentirsi desiderata in moglie da una sfilza di pretendenti ricchi e più o meno sbruffoni, ai quali, per toglierseli di mezzo, propone delle prove impossibili. Ma la goccia che fa traboccare il vaso è iol momento in cui mette gli occhi su di lei nientemeno che l’imepratore, il Mikado.

A voi la scoperta del motivo e, soprattutto, dell’inattesa conclusione…

La definirei un’opera geniale e poco scontata, nonostante la grafica apparentemente semplicistica e l’aspetto di favola per bambini… Un bel film sulla crescita  e sulla ricerca di sé!

(Trama essenziale del film e immagine tratte da wikipedia)