Cronaca di una giornata di didattica fuori-porta…

Stato

POMPEI ED ERCOLANO DA NON PERDERE!

Indimenticabili. Non ci sono altri aggettivi per definire le “gite” che nel nostro fortunato lavoro possiamo fare con i nostri studenti. Sono viaggi senza grandi pretese- intendiamoci… Perché non serve andare all’altra parte del globo per visitare luoghi belli, imparare qualcosa di nuovo, stringere meglio le amicizie e conoscersi meglio, ridere senza motivo e fare tante foto che vanno ad arricchire il nostro archivio fotografico personale dei nostri smartphone… Si può andare anche dietro l’angolo! E viviamo sempre e comunque momenti preziosi.

Stavolta la scelta (dopo tanta faticosa organizzazione…) è caduta su posti noti ai più: POMPEI ed ERCOLANO.  I ragazzi si erano preparati con una ricerca ad hoc, quindi sapevano cosa andavano a visitare: dalla collocazione genografica (e ci mancherebbe altro…) all’origine storica, all’imprescindibile etimologia del nome, ai dati storici essenziali (almeno fino alla famosa e distruttiva eruzione del Vesuvio…).

Partenza pressoché all’alba, in una mattinata fredda anche a causa del cambiamento dell'”ora legale” appena effettuato. Viaggio non lunghissimo.

Arrivo a destinazione all’orario stabilito. Finalmente si entra in uno dei siti archeologici che più ci invidiano gli stranieri di ogni dove!

Pompei. Una guida strepitosa (chiara, efficace, coinvolgente, interessante) ci guida in quei vicoli di antichità, dove scopriamo che i Pompeiani sono stati gli inventori del B&B e del Fast Food e non solo… I ragazzi (potete anche non credermi…) NON hanno toccato il loro smartphone se non per fare le foto: per più di due ore sono stati lì a pendere dalle labbra della guida, che raccontava e raccontava…

Poi tutti di nuovo in pullman. Direzione Ercolano. Arriviamo in tempo utile, anzi troppo presto per l’orario stabilito. Così c’è il tempo per una sana pausa di socialità. Ragazzi seduti in cerchio sul prato verdeggiante all’ingresso del sito: noi professori dietro di loro, un po’ separati, per non essere “di troppo”. Li osservo con attenzione. Parlano, ridono, scherzano. Non più di tre o quattro consultano ogni tanto il loro smartphone e i loro profili social. Evidentemente ciò che c’è intorno a loro li avvince di più della “solita” socialità surrogata e virtuale….

Arriva l’ora fissata per l’entrata. Stessa trafila. Un’altra guida, anch’essa con la stessa capacità affabulatoria, mista ad una buona dose di simpatia. Ci avviamo per quelle viuzze ancora più ferventi di vita remota… Ed Ercolano ci piace ancora di più di Pompei! Forse perché gli scheletri all’ingresso della cittadina “sprofondata” fanno chiara e forte presa sugli adolescenti, forse perché riusciamo a goderci meglio il percorso, essendo il sito meno ampio del precedente. Fatto sta che il tempo ci vola!

Dopo il tramonto (ci siamo goduti anche quello, per una bellissima foto di rito con Ercolano sullo sfondo…) ci avviamo al pullman per il ritorno. Ma resta ancora un po’ di tempo, quindi… tutti a cercare un souvenir e a goderci un sano gelato! Per me il primo della stagione. Buonissimo, per essere un cono da chiosco!

Infine, tutti sul pullman. Inizia il viaggio di ritorno: tradizionalmente è il percorso meno interessante, perché si è stanchi fisicamente e psicologicamente. E invece è stato il contrario! Noi docenti “sfranti”, accasciati sui sedili, con capelli legati e occhiali a sostituire le lenti a contatto della mattina. Gli studenti, invece, allegri, festosi, che cantavano a squarciagola e si divertivano. Ho commentato con loro che sembrava “l’osteria della Sora Lella” ed effettivamente quello era l’ambiente! Cantavano di tutto: dagli stornelli romaneschi alle canzoni italiane di cantautore (le stesse che cantavo io alla loro età quando andavo in gita, incredibile!), alle canzoni più o meno rap, ai testi dei loro cantanti inglesi preferiti.  E senza base di sottofondo, intendiamoci! Il pullman non aveva acceso stereo e loro non avevano attivato la musica dai loro smartphone! Insomma, un sano e salutare misto di giovialità e gioia di vivere. L’elemento che più amo dei miei studenti, che quando vogliono ci sanno insegnare la vita.

Insomma, una giornata da ricordare!

Sono fortunata, non c’è dubbio… 🙂

latineloqui69