Per amore del mio popolo Don Diana

Dio, non voglio sapere se esisti: voglio sapere da che parte stai…” 

Alessandro Preziosi nei panni di don Peppe Diana

Alessandro Preziosi nei panni di don Peppe Diana

Queste, fortissime, le parole di Don Peppe nell’omelia di uno dei suoi ragazzi, Francesco (Adriano Pantaleo), morto troppo presto, barbaramente ucciso da mani insanguinate. E tutta l’interpretazione di Preziosi è forte, carica di pathos.

“Per amore del mio popolo” è una miniserie televisiva diretta da Antonio Frazzi e liberamente ispirata alla vita di Don Giuseppe Diana, il presbitero assassinato dalla camorra a Casal di Principe nel 1994. Il titolo della miniserie (trasmessa in prima visione su Rai 1 tra il 18 e il 19 marzo 2014, in occasione del ventesimo anniversario della sua morte), prende il nome dal documento (“Per amore del mio popolo non tacerò”) scritto contro la camorra da Don Diana insieme ai sacerdoti della forania di Casal di Principe e distribuito nel Natale del 1991 in tutte le chiese locali. Le riprese si sono svolte tra il 9 settembre e il 9 novembre 2013 proprio nei posti dove don Peppe ha vissuto e operato: Casal di Principe, Frignano, Casapulla, Casaluce.

Don Peppe è un sacerdote della forania di Casal di Principe dove due famiglie camorriste, gli Esposito e i Capuano, si affrontano senza esclusioni di colpi per il controllo del territorio. Per non tradire gli scout che vedono in lui un’alternativa al mondo che li circonda, Don Peppe rinuncia all’opportunità di trasferirsi a Roma e diventa parroco nel suo paese natale.

Non mi ricordo di averlo visto nel 2014, quindi ho avuto occasione di godermi questo piccolo capolavoro, con le musiche del grandissimo maestro Andrea Guerra, qualche giorno fa, in occasione della Giornata della legalità, in cui ricordavamo l’immane strage di Capaci, avvenuta ventinove anni fa.

Che dire? Non c’è nulla da dire. Possiamo solo guardare film come questi e riflettere. Riflettere e tenere a mente queste parole:  “La camorra oggi è una forma di terrorismo che incute paura (…), veri e propri laboratori di violenza”

(dati essenziali della trama tratti da wikipedia.org)