Ma cosa ci dice il cervello

“Tutti i figli vogliono essere fieri dei loro genitori”

Cortellesi, Pandolfi, Marchioni e Mascino in una scena del film

Cortellesi, Pandolfi, Marchioni e Mascino in una scena del film

“Ma cosa ci dice il cervello” è un film del 2019 diretto da Riccardo Milani con un cast corale di tutto rispetto formato da Paola Cortellesi, Stefano Fresi, Tomas Arana, Teco Celio, Remo Girone, Vinicio Marchioni, Lucia Mascino, Claudia Pandolfi, Giampaolo Morelli, Carla Signoris, Chiara Luzzi, Ricky Memphis, Paola Minaccioni,
Alessandro Roja e altri.

Giovanna Salvatori, una madre separata da Enrico, un ufficiale pilota dell’Aeronautica Militare, impiegata al MEF, cerca di gestire alla meno peggio le traversie della vita quotidiana, reagendo con remissività e rassegnazione a coloro che intralciano le strade, rubano parcheggi e non rispettano le minime regole di educazione civica. In realtà, dietro la copertura di semplice e incolore impiegata, Giovanna è un’agente operativa della Sicurezza Nazionale, e il suo modo di affrontare il mondo è dato dalla necessità di mantenere un “basso profilo” per rendersi invisibile e irrintracciabile. Nonostante la donna sia molto brava nel suo lavoro, questo la porta a deludere la figlia preadolescente Martina, con la quale ha un rapporto freddo, e la madre Agata, in preda alla crisi ormonale della mezza età, che non omette mai di denigrarla per la vita dimessa che conduce.

Nel periodo in cui partecipa alla caccia a un terrorista internazionale, l’esperto di esplosivi Eden Bauen, Giovanna viene contattata dalla sua migliore amica del liceo, la stravagante Tamara, che la invita a una rimpatriata con altri tre ex compagni con i quali hanno perso i contatti da molti anni: Francesca, Marco e Roberto, per il quale Giovanna aveva una cotta. Benché le regole dei Servizi Segreti la obblighino a ridurre al minimo i contatti esterni, la donna decide comunque di partecipare alla reunion. La serata porta Giovanna a provare, dopo tanto tempo, la gioia di stare coi propri amici; gli altri convenuti le raccontano di avere vite e professioni più o meno interessanti e la compatiscono per il suo lavoro al ministero. Al tempo stesso, però, gli amici lamentano di avere grossi problemi: Francesca, medico dell’ASL, è stata aggredita da una madre maleducata che pretendeva di farsi fare una diagnosi basata sulle proprie ricerche in Internet; Marco, gestore di un centro sportivo e allenatore di una squadra di ragazzini, ha ricevuto una testata da un padre convinto di saperne più di lui; Tamara, hostess, è stata colpita in testa da un cliente che rifiutava di spegnere il cellulare in fase di decollo; Roberto, professore di italiano, viene bullizzato da un alunno che rifiuta di studiare, anche perché negli anni ha messo su parecchio peso.

In seguito a questa rimpatriata, Giovanna decide di vendicare i suoi amici, sfruttando le tecniche apprese nel suo lavoro e le tecnologie di cui dispone per rintracciare i cafoni che hanno vessato i suoi amici e dar loro severe lezioni. Il suo comportamento  non passa inosservato e il suo superiore, il maggiore D’Alessandro, è costretto a sospenderla temporaneamente. Lei approfitta di questo tempo per riallacciare i rapporti con Martina e organizzare una vacanza a Siviglia con i suoi amici. Intanto, Roberto ha modo di riscattarsi da solo nei confronti del suo alunno, mostrandogli quanto è bravo a suonare il pianoforte e come sa mettere brillantemente a tacere chiunque lo insulti per la sua stazza. Mentre si trova con gli amici in Spagna, Giovanna scopre fortuitamente che anche Bauen si trova là: pur non disponendo del suo equipaggiamento e contando solo sulle sue forze e l’aiuto dei suoi amici, Giovanna riesce a bloccarlo e a farlo arrestare, venendo così brillantemente riammessa in servizio. Inoltre si dichiara a Roberto, del quale era innamorata ai tempi del liceo e che dopo aver dato un contributo alla missione di Giovanna ha ormai capito che lavoro faccia, e lui accetta di sposarla.

Mi fermo qui per non rivelare un finale molto originale.

Ho visto questo film durante l’ultimo scorcio della pandemia e ne mantengo un ricordo molto bello.  Si tratta di  una commedia morale all’italiana sul tema del mancato rispetto delle regole e delle persone, una commedia leggera dalla risata a tratti amara, caratterizzata dalla crudeltà di alcuni personaggi e da un orgoglio di rivincita, che rispecchia la cronaca quotidiana di un Paese meraviglioso e ambivalente, ed è qui pervasa di un nuovo senso civico che ritorna a riconoscere il rispetto dell’autorità acquisita con la competenza. La doppia vita della protagonista, espediente non estraneo alla cinematografia, è utilizzata per mettere in luce la psicologia frustrata dell’italiano medio, nella famiglia e nei ritorni di vecchie amicizie giovanili (a partire dalla classica “rimpatriata”).

In sintesi, una pellicola che riesce a far riflettere divertendo. I flashback riescono a caratterizzare efficacemente i personaggi, con una brillante sceneggiatura e un ottimo cast  (in particolare Paola Cortellesi, che si conferma sempre più una bravissima attrice a tutto tondo).

(immagine e dati essenziali della trama e della critica tratti dalla relativa pagina di wikipedia, liberamente modificata)