Cambio tutto!

Cambio tutto!“Ho capito! Hai il ciclo?”

“Cambio tutto!” è un film per la regia di Guido Chiesa con Valentina Lodovini, Neri Marcorè, Libero de Rienzo, Dino Abbrescia, Andrea Pisani. Dopo Belli di papà e Classe Z Guido Chiesa prosegue con la commedia leggera con un soggetto e una sceneggiatura che lo vede coautore insieme a Nicoletta Micheli e Giovanni Bognetti.

Avete bisogno di una commedia leggera ma non troppo, gradevole ma non smielata?  Allora questo è il film giusto! Merito forse della protagonista, Valentina Lodovini, di una delicatezza e una bravura indiscutibili, perfettamente a suo agio nei panni di una donna disagiata e disperata, che solo dopo tante batoste riesce a ricostruire una se stessa migliore, allontanando da sé tutto ciò che la fa star male! Lei è Giulia, responsabile marketing di una ditta produttrice di snack il cui capo Valerio, che ha ereditato la poltrona dal padre, la sottopaga e sottostima. Il compagno di Giulia, Raf (il bravissimo Dino Abbrescia)  è un sedicente artista, in realtà un parassita che campa sulla casa, sul lavoro e sul Bancomat della compagna, portandole “in dote” anche il figlio Jacopo, adolescente ribelle nonché spacciatore, con il beneplacito del padre, pronto a giustificarlo in tutto e per tutto. C’è poi l’ex compagno di Giulia, Ottavio, che sta per sposarsi ma continua a mandarle messaggini notturni su whatsapp; ma ci sono anche la sorella e l’amica, che approfittano della sua disponibilità l’una per farle fare da babysitter al gatto, l’altra per utilizzarla come consulente amorosa. Quando la sua ditta ingaggia La Ludo, influencer ventenne da un milione di follower, la quarantenne Giulia si sente dare della vecchia e viene relegata in secondo piano. Finché, stanca di subire, non si rivolge ad un guru televisivo, il consulente olistico Steve Bianconi (interpretato dall’inimitabile Neri Marcorè) per trovare una soluzione alla sua vita dominata dalla frustrazione.

Sembra di assistere ad una commedia anni Ottanta, svecchiata dalle espressioni dello slang moderno, dalla mania dei selfie, dalla presenza di un’influencer quotatissima. Non manca, tuttavia, la critica ad alcune piaghe dei nostri giorni: la battaglia contro la bilancia, in nome di un ideale di bellezza “Taglia 42”, lo sfruttamento sul lavoro, il mobbing del datore di lavoro, i problemi dell’adolescenza, lo stress, il traffico, il problema dei call center, alcune manie più o meno ridicole che riconosciamo benissimo e che riconosciamo in noi stessi.

L’happy ending finale ci lascia un filo di speranza, facendoci credere che ricominciare da zero, buttando a mare tutto ciò che ci fa star male, è possibile. SEMPRE!