Togliamo il disturbo

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Titolo completo: TOGLIAMO IL DISTURBO. Saggio sulla libertà di non studiare.

Comprendo fino in fondo la provocazione della docente, la bravissima Paola Mastrocola, quando afferma: “Questo libro è una battaglia, perché la cultura non abbandoni la nostra vita e prima di ogni altro luogo la nostra scuola, rendendo il futuro di tutti noi un deserto. È anche un atto di accusa alla mia generazione, che ha compiuto alcune scelte disastrose e non manifesta oggi il minimo pentimento. Infine, è la mia personale preghiera ai giovani, perché scelgano loro, in prima persona, la vita che vorranno, ignorando ogni pressione, sociale e soprattutto familiare. E perché, in un mondo che li vezzeggia, li compatisce, e ne alimenta ogni giorno il vittimismo, essi con un gesto coraggioso e rivoluzionario si riprendano la libertà di scegliere se studiare o no, sovvertendo tutti gli insopportabili luoghi comuni che da almeno quarant’anni ci governano e ci opprimono”.

E allora alla sua angosciante domanda: “Ditemi se le devo ancora insegnare queste cose”, io direi di sì; decisamente sì!

Contro tutto e contro tutti.

Tanto più ai nostri giorni, in cui gli adolescenti (futuri adulti di domani) sono sempre più soli e aggrovigliati nel web.

Oggi che la scuola sembra contare meno che zero perché “tanto che ci vai a fare? le notizie sono tutte su Internet e basta cercarle digitando” sul motore di ricerca più potente…

Oggi che sempre più persone confondono l’informazione raccolta sul web con la cultura…

Oggi che non è più cosi acclarato che c’è una bella differenza tra capacità psicologica di esaminare e comprendere un testo e capacità meccanica di scorrerlo velocemente sulla tastiera…

Oggi che sentiano sempre più spesso un’espressione angosciante come “analfabetismo di ritorno”…

Oggi che la cultura fa sempre meno “figo”…

Oggi che la cultura sembra sempre meno utile “a fare i soldi”…

Oggi che un selfie fa “fare più click” di un bell’articolo ben scritto…

Oggi che il mondo intero ci vorrebbe ignoranti, dimessi, scarichi, disillusi, incapaci, abulici…

Oggi che -nonostante le frequenti riflessioni sui massimi sistemi- la scuola è SEMPRE l’ultimo dei pensieri dei nostri governanti, l’ultimo dei provvedimenti, l’ultimo degli investimenti possibili…

In nome della bellezza della cultura, in nome della sua sacralità.

latineloqui69