Domani è un altro giorno

“Mi mancheranno le infermiere…” 

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Domani è un altro giorno è un film del 2019 diretto da Simone Spada, con Marco Giallini e Valerio Mastandrea, ma anche Anna Ferzetti e Barbara Ronchi. La pellicola è il remake del film spagnolo Truman – Un vero amico è per sempre (2015). Il tema principale della colonna sonora è Domani è un altro giorno, brano portato al successo da Ornella Vanoni, reinterpretato per l’occasione dalla bravissima e intensissima Noemi.

Ambientato a Roma e a Barcellona, il film propone come protagonisti Tommaso e Giuliano, due vecchi amici. Il primo (Mastandrea) vive da tempo in Canada (per la precisione in una sedicente città chiamata “Cat’s eye”) con la sua famiglia, ma torna a Roma per quattro giorni – affrontando la sua tremenda paura di volare- dopo aver scoperto che il suo amico (Giallini) è condannato da una diagnosi terminale e che- dopo i primi tentativi di cura- ha deciso di arrendersi all’inevitabile. In questi pochi giorni i due amici ne approfitteranno per passare insieme delle ore preziose, mangiando, divertendosi e tornando ai bei vecchi tempi della preziosa frequentazione, ma dovranno anche imparare a dirsi addio…

Una bellissima storia di amicizia, ma anche di vita e di morte, di affetti, di amori, di cuori vuoti, di relazioni perse, di coraggio e di paura. Una bellissima coppia, quella di Mastandrea e Giallini, che qui non si limitano a ridere e far ridere, ma si sostengono a vicenda, si commuovono e fanno commuovere, affrontando tematiche importanti e nelle quali ci riconosciamo tutti (la paura dell’aldilà, le nostre fobie, le ansie da quotidianità). Importanti anche le due figure femminili che “completano” quelle dei due protagonisti: quella di Caterina (Ronchi), che prova ad aprire un varco nel cuore indurito e solitario di Giuliano, ma senza riuscirci, e quello di Paola (Ferzetti), la sorella di Giuliano, che si oppone con tutte le sue forze, tutta la sua presenza e tutta la sua violenza alla folle decisione del fratello. Importantissima anche la figura del cane di Giuliano, Pato (così chiamato in onore di Falcao, una “chicca” che solo alcuni romani e romanisti possono cogliere appieno…): un pezzo di cuore di Giuliano stesso, che nell’approssimarsi della sua fatale dipartita non pensa a sé, ma a lui, cercando di fare in modo che soffra il meno possibile. E ci riuscirà, proprio grazie ad una geniale trovata…

Insomma, un film prezioso. DA NON PERDERE!