Morto anche Nedo Fiano

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A5405.

Il coraggio di vivere 

 

Questo maledetto 2020 ci porta via anche Nedo Fiano, uno degli ultimi testimoni della follia della Shoah, ancora attivissimo nel sociale nonostante i suoi 95 anni… È stato anche prezioso consulente di Roberto Benigni nel film “La vita è bella”, e nel 2008 ha ricevuto l’Ambrogino d’Oro.

Nato a Firenze nel 1925, il 16 maggio 1944 la sua vita fu interrotta bruscamente: all’improvviso fu deportato, insieme con tutti i suoi familiari arrestati, presso il campo di concentramento di Auschwitz.

Il viaggio durò sette giorni e sette notti all’interno di un vagone usato per il trasporto di bestiame, senza sapere cosa stesse succedendo e il perché. Alle sei del mattino dell’ottavo giorno il treno si fermò e le persone all’interno del vagone caddero una sopra l’altra. All’entrata del campo, Fiano intravide, immerse nel buio, solo quattro ciminiere riconducibili alla presenza di un complesso industriale.

Ad Auschwitz arrivò il 23 maggio.

La sua matricola di prigioniero era A5405. Iniziava la sua vita da schiavo, dalla quale fortunosamente riuscì ad uscire senza “passare per il camino” …

E per tantissimi anni ha raccontato questi dati della sua vita agli studenti di tutte le scuole che avevano l’onore di ospitarlo! Ora dovremo farne a meno e accontentarci di leggere i bellissimi libri che ci ha lasciato…

Addio, Nedo…

«Ciò che ha connotato tutta la mia vita è stata la mia deportazione nei campi di sterminio nazisti. Con me ad Auschwitz finì tutta la mia famiglia, vennero sterminati tutti. A diciotto anni sono rimasto orfano e quest’esperienza così devastante ha fatto di me un uomo diverso, un testimone per tutta la vita»
(Dalla testimonianza di Nedo Fiano)

(dato biografici e testimonianza tratti da Wikipedia.org)