La donna degli alberi

“Chiunque può arrendersi, utilizzare l’esistenza per uno scopo aiuta invece a patteggiare con la consapevolezza della propria insignificanza nel tutto”

la-donna-degli-alberi-1603667307

Una donna è sola, inquieta, in fuga: non vuole più restare dove non c’è amore. Ha lasciato la città, nella quale tutto è frenetico e in vendita, ed è tornata nella vecchia baita dell’infanzia, sul Monte. Qui vive senza passato, aspetta che la neve seppellisca i ricordi e segue il ritmo della natura. C’è un inverno da attraversare, il freddo da combattere, la solitudine da farsi amica. Ci sono i rumori e le creature del bosco, una volpe curiosa e un gufo reale che bubola sotto il tetto. E c’è l’uomo dal giaccone rosso, che arriva e che va, come il vento. A valle lo chiamano lo Straniero: vuole risistemare il rifugio e piantare abeti sul versante nord della montagna, per aiutarla a resistere e a tornare fertile. Una notte terribile riporta la paura, ma la donna si accorge che ci sono persone che vegliano su di lei: la Guaritrice, muta dalla nascita, che comprende il linguaggio delle piante e fa nascere i bambini; la Rossa, che gestisce la locanda del paese; la Benefattrice, che la nutre di cibo e premure. Donne che sanno dare riparo alle anime rotte, e che come lei cercano di vivere pienamente nel loro angolo di mondo. Mentre la montagna si prepara al disgelo e a rifiorire, anche la donna si rimette in cammino per intraprendere un ritorno che ritorno non sarà… .

Un romanzo solo apparentemente leggero ed “estivo”. Dietro, in realtà, c’è tutta una visione della vita, una filosofia dell’esistenza, un invito allo scavo in se stessi molto più che ad un “semplicistico” carpe diem.

Caratteristico lo stile narrativo, fatto di descrizioni che quasi prendono corpo, fano rumore, profumano, eccitano.

Insomma, un romanzo per riflettere sui nostri percorsi di vita. Anzi, di Vita! 😉

(dati di spunto della recensione tratti da ibs.it liberamente modificati)