Gli anni al contrario

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Nadia Terranova immagina una coppia di adolescenti, una delle tante.

Un ambiente oppressivo e alienante, come tanti. Gli anni Settanta, “anni al contrario”. I due vogliono “spaccare il mondo”. Lei con la sua voglia di emancipazione che passa per la cultura (“prendere tutti nove per emanciparsi dalla famiglia”). Lui con il suo essere scavezzacollo e intento a fare la Rivoluzione, quella vera. Una paternità che arriva improvvisa, ma consapevolmente scelta, che li guida in due modi diversi nella strada che il destino ha già segnato. Lei diventa madre amorevole e iperattiva, corona il suo sogno personale e lavorativo, vive per sua figlia e per il suo lavoro. Lui si inabissa nel vuoto, nell’abulia, nell’inettitudine sveviana. E la sorte infierisce contro di lui. Troppo tardi arriverà anche a lui la consapevolezza di cosa sia la paternità, fatta di MODELLO, ESEMPIO, complicità, “corrispondenza di amorosi sensi”. Ormai è arrivato (ironia della spietata sorte) il momento del rimpianto e dell’angoscia…

Una storia come tante, forse.

Unico nella sua tragicità…

Complimenti alla giovane autrice.

Da non perdere.

 

latineloqui69