Un treno per Auschwitz

UN_TRENO_PER

Romanzo potente e coinvolgente, soprattutto nella seconda parte, che -a differenza della prima- scorre fluida e chiara, a partire dal “solito” arrivo traumatizzante delle deportate nel campo di Auschwitz- Birkenau, scena solo apparentemente trita e ritrita fino ad arrivare alla lenta e inesorabile morte di quasi tutte le deportate di quel convoglio, tutte donne, delle quali solo pochissime sopravviveranno a quell’inferno, talora per puro caso. Ancora una volta una potente e sconvolgente descrizione del campo della morte per antonomasia, dove si poteva “morire per un sì o per un no”.

La particolarità della narrazione sta nel fatto che non si tratta dei “soliti” Ebrei e della narrazione dell’Olocausto reso famoso dagli splendidi romanzi di Primo Levi, perché le protagoniste sono francesi, donne francesi col solo difetto di aver operato per la propria patria.

Da non perdere.

Per amanti della storia del Novecento e per lettori dallo stomaco forte: alcune scene di uccisioni efferate e folli all’interno del campo sono davvero decise e intollerabili per il comune senso della civiltà…

 

latineloqui69