Felicità raggiunta

 

Felicità raggiunta

(MONTALE, Ossi di seppia)

 

Felicità raggiunta, si cammina

per te sul fil di lama.

Agli occhi sei barlume che vacilla,

al piede teso ghiaccio che s’incrina;

e dunque non ti tocchi più chi t’ama.              

 

Se giungi sulle anime invase

di tristezza e le schiari, il tuo mattino

è dolce e turbatore

come i nidi delle cimase.

Ma nulla paga il pianto del bambino

a cui fugge il pallone tra le case.       

 

Un’altra bellissima poesia montaliana incentrata sulla  precarietà della felicità; è divisa in due parti fortemente contrapposte: una che parla della dolcezza e dell’intensità del sentimento della felicità, un’altra che ammonisce sulla negatività della sofferenza per lo svanire della felicità. Alla fine, a noi lettori resta impressa l’IMMAGINE della felicità frappresentata  come il  ghiaccio che s’incrina sotto il piede: un’altra bellssima prova di correlativo oggettivo.

Fantastico Montale!

latineloqui69