Pane nero

Titolo completo: Pane nero. Donne e vita quotidiana nella Seconda guerra mondiale.

L’input a questo articolo nasce da una lezione nel mio quinto linguistico, che ringrazio. Interrogazione di letteratura italiana. Lettura e analisi di “Nebbia” di Pascoli. Ci soffermiamo sull’espressione “pane nero”.

Un balzo indietro nel tempo a più di 20 anni fa, quando ebbi la fortuna di leggere questo bellissimo libro di Miriam Mafai. Riferisco ai miei studenti di averne mantenuto un ricordo piacevolissimo di prezioso ma non impegnativo romanzo neorealista e racconto in modo semplice la trama (per quello che si può ricordare dopo più di 20 anni…). Li invito a leggerlo prima o poi e nel mio animo spero che qualcuno prima o poi lo faccia davvero…

Il libro presenta La Storia con la S maiuscola che fa irruzione nella quotidianità, un po’ come nel capolavoro di Elsa Morante.

Roma, 10 giugno 1940; da giorni si prefigurava l’inizio imminente di una guerra dalla natura gloriosa, dalla durata brevissima e dall’esito sicuro e fulgido. Solo che poi Durò  cinque anni, durante i quali centinaia di migliaia di donne combatterono la più lunga battaglia della loro vita: contro la fame, contro le bombe, contro una guerra la cui fine si allontanava di giorno in giorno, sempre di più. Così  successe che donne di ogni genere (mogli, ragazze, operaie, mondine, borghesi e principesse, ebree e gentili, fasciste e partigiane, «pescecane» e borsare nere) si ingegnarono per resistere a quella tragedia sociale.

Insomma, un’epopea al femminile, la prima storia delle donne vissute negli anni del «pane nero», anni che le videro balzare al ruolo di capifamiglia e di uniche vincitrici della guerra perduta.

Prosa gradevole e scorrevole.

Affascinante e prezioso.

Per non dimenticare quali sono gli effetti della guerra. Allora, ora, sempre.

Latineloqui69