Pane e burlesque

“Mogli a lavorare e mariti a casa!”

Impacciatore e Chiatti in una scena del film

Impacciatore e Chiatti in una scena del film

“Pane e burlesque” è un film italiano del 2014 diretto da Manuela Tempesta. Con Laura Chiatti (Matilde), Sabrina Impacciatore (Giuliana Bontempi), Giovanna Rei (Viola), Edoardo Leo (Vincenzo), Michela Andreozzi (Teresa), Caterina Guzzanti (Frida) e tanti altri bravissimi attori.

Siamo a Monopoli, cittadina pugliese, che subisce gli effetti della crisi economica e la locale fabbrica di ceramiche Bontempi, fonte principale di reddito del paese, chiude. La vita cittadina si trascina tra i riti dei disoccupati atti a trascorrere il tempo, come giocare al fantacalcio presso il locale gestito da Frida, e il faticoso tentativo di arrivare a fine mese, come nel caso della piccola merceria gestita da Vincenzo e Matilde e nella quale lavora anche la sarta Teresa. Il paese viene tuttavia sconvolto dall’arrivo delle “Dyvettes”, una compagnia di burlesque diretta da Mimì LaPetite, nome d’arte di Giuliana Bontempi, figlia del defunto Cavalier Bontempi, proprietario dell’azienda che portava il suo nome, e cugina di Vincenzo. La donna – dall’avvenente accento francese, deriso da qualcuno – torna al paese natìo dopo oltre vent’anni allo scopo di vendere le proprietà di famiglia per poi riprendere subito la sua attività. Quando però le tre ballerine si accorgono che Giuliana non è in grado di mantenere i suoi impegni, le rubano la macchina e la lasciano in ristrettezze. Mimì, costretta a trovare una soluzione, decide quindi di sostituirle con Matilde, Teresa e Viola, tre ragazze del paese. Esse inizialmente sono molto impacciate, ma Giuliana insegnerà loro in breve tempo i segreti della sua arte e il gruppo otterrà un successo clamoroso, pur riuscendo a non far sapere nulla in paese.

Il vaso di Pandora viene tuttavia scoperchiato quando il barista del paesino, innamorato non corrisposto di Viola, per vendicarsi di lei mostra a tutti i compaesani il video di una loro esibizione, di cui si ritrova testimone involontariamente in un locale fuori città. La notizia si diffonde rapidamente e Vincenzo lascia Matilde. Giuliana, stufa dei pregiudizi della gente, rivela di essersene andata a soli quindici anni perché suo padre, che già ai tempi era oberato di debiti, pur di salvare l’azienda si dimostrò disposto a concederla ai suoi creditori.

Bellissimo film, mai stereotipato, mai volgare. La bravissima regista ci spinge a riflettere sulle nostre scelte di vita  (“Le scelte che facciamo sono come strade. Non sappiamo se sono giuste finché non arriviamo a destinazione”), sulla nostra determinazione, sul successo che arride a chi persevera sul  proprio cammino, magari faticoso e impraticabile, ma comunque vincente, se si tratta del nostro sogno! E -visto l’argomento- non era facile non cadere nella semplice volgarità, nell’ilarità scontata, nella macchietta bozzettistica! Nel film assistiamo stupiti a tutt’altro! Vediamo coraggio, intraprendenza, convinzione, caparbia. Tutto il resto può attendere! Persino l’amore, come cantano bene le bravissime Chiatti e Impacciatore nella scena finale, in cui, reinterpretando  una bellissima canzone di Phil Collins (“You can’t hurry love”), cantano:  “L’amore verrà, l’amore verrà, ogni cosa a suo tempo…”.

UNA BRAVISSIMA iMPACCIATORE, con quel suo stile recitativo sempre a metà tra il comico e il sarcastico, con il suo sorriso che nasconde sempre una vena malinconica ad effetto!

Alla fine (che non vi rivelerò) il messaggio è: via i pregiudizi, via alla determinazione e alla caparbia delle donne, viva la capacità di costruirsi e di costruire il proprio futuro, senza accontentarsi delle “briciole” che gli altri ci concedono!

Da vedere!

(dati essenziali della trama tratti dalla relativa pagina di wikipedia)