Elvis per sempre!

Un'immagine di Presley nel 1957

Un’immagine di Presley nel 1957

IL RE DEL ROCK ‘N’ ROLL ( e non solo…)

Elvis Aaron Presley (Tupelo, 8 gennaio 1935 – Memphis, 16 agosto 1977) è stato un cantante e attore statunitense.

Quando vedo qualche spezzone delle sue performance mi viene sempre in mente il grande suo poster che avevo nella mia cameretta da adolescente. NON che io fossi una sua fan sfegatata (ero troppo “giovane” per questo), ma l’impronta che aveva lanciato nel mondo della musica per me è sempre stata unica e irripetibile: aveva (involontariamente?) segnato un vero spartiacque tra “la musica prima di Elvis” e “la musica dopo Elvis”. Il suo modo di cantare piegando leggermente la testa, il suo tono di voce profondo ma tremolante, il suo sguardo “liquido”, il suo ciuffo (più o meno gelatinato, ma sempre morbido e ondeggiante), nonché i suoi ammiccanti movimenti del corpo creavano un altro modo di presentarsi al pubblico, non c’è dubbio!

È stato infatti uno dei più celebri cantanti del XX secolo, fonte di ispirazione per molti musicisti e interpreti di rock and roll e rockabilly, tanto da ottenere l’appellativo di re del rock and roll. È stato soprannominato anche “Elvis the Pelvis” per un particolare movimento del bacino, appellativo che però lui non apprezzava e che definì un’espressione infantile.

Nel corso della sua carriera ha spaziato dal rock and roll (di cui, complice il periodo storico nel quale intraprese la carriera, è solitamente considerato tra i principali artefici) ai generi rhythm and blues, country and western, gospel, spiritual, traditional, melodico e alla musica leggera.

In ventiquattro anni di carriera ha pubblicato 61 album, si stima che abbia venduto oltre 1 miliardo di dischi in tutto il mondo.  Nel corso della sua carriera ha visto le sue canzoni approdare più volte nella Top Chart della rivista Billboard. Sul mercato britannico, Presley piazzò ventuno singoli in vetta alle classifiche di vendita, a volte con permanenze di 80 settimane al primo posto. I suoi 45 giri rimasero in classifica per 1277 settimane, mentre i long playing contenenti i brani da lui incisi stazionarono ininterrottamente nella Top 10 dal novembre 1958 al luglio 1964. Eccetto sei concerti tenuti in Canada verso la fine degli anni Cinquanta, non si esibì mai fuori dagli Stati Uniti.

Dopo l’ultima esibizione alla Market Square Arena di Indianapolis del 26 giugno 1977, quando aveva quarantadue anni, il cantante tornò a Memphis per un periodo di riposo e per dedicarsi all’organizzazione del nuovo tour, che sarebbe dovuto iniziare attorno alla seconda metà di agosto. Il 16 agosto Elvis tornò a Graceland in tarda serata, a seguito di una giornata intensa in cui si era anche sottoposto a una visita dentistica; dopo circa quattro ore, verso l’una e mezza, venne rinvenuto nel pavimento della stanza da bagno dalla compagna Ginger Alden. Il cantante, che aveva perso la vita da alcune ore, fu trasportato in ambulanza al Baptist Memorial Hospital, dove giunse alle ore 14:56 e ne fu dichiarata la morte alle tre del pomeriggio. Il decesso fu immediatamente attribuito a un “arresto cardiaco”, nonostante non vi fosse ancora alcun riscontro medico-legale. La causa della morte di Elvis sembra essere stata l’insufficienza cardiaca. L’arresto cardiaco è ora considerato il risultato del lungo abuso di farmaci da parte della rockstar. Non trascurabile, poi, è anche l’ipotesi di uno shock anafilattico provocato da una parziale allergia alla codeina, sostanza presente in dosi elevate nei farmaci contro il mal di denti, che egli stava assumendo in dosi massicce durante quei giorni.

Una gran perdita!

CURIOSITà: qualche giorno fa ascoltando Radio Freccia ho scoperto che esiste uno pterosauro che  era stato chiamato come Elvis Presley per via della sua cresta. Dopo diversi anni dal ritrovamento in Germania, recentemente ha finalmente ottenuto un nome ufficiale: Petrodactyle wellnhoferi.

(immagine e dati biografici tratti dalla relativa pagina di wikipedia)