Il castello errante di Howl

Il castello errante di Howl

Il castello errante di Howl

Continua la mia preziosa maratona di anime in tempo di quarantena.

Questa volta scegliamo un fantastico, ma non troppo…

Il castello errante di Howl (ハウルの動く城 ) è un film d’animazione giapponese del 2004, diretto da Hayao Miyazaki e prodotto dallo Studio Ghibli. La sceneggiatura è adattata dal romanzo omonimo del 1986 di Diana Wynne Jones, pubblicato in Italia nel 2005 da Kappalab.

Il film presenta molte delle caratteristiche tipiche delle opere di Miyazaki: ha come protagonista una ragazza, la città incantata ed errante, ed ha un’ambientazione che ricorda nei vestiti e nell’architettura l’Europa degli inizi del Novecento, ma in un mondo in cui è presente la magia.

La protagonista è Sophie, una ragazza semplice e appassionata del suo lavoro, che a soli 18 anni gestisce il negozio di cappelli del padre defunto, passando così l’intera giornata tra il negozio e la casa. Un giorno, mentre va in panetteria a trovare la sorella minore Lettie, viene importunata da due gendarmi, presenti in città per l’imminente guerra, ma è salvata da un avvenente ragazzo. Costui è il misterioso mago Howl, il quale prova subito simpatia per la ragazza. Tornata in negozio, Sophie riceve una visita della Strega delle Lande Desolate a causa delle attenzioni ricevute dal mago: la strega da tempo ricerca il cuore di Howl per averlo tutto per sé, e scaglia una maledizione sulla ragazza, trasformandola in un’anziana donna e impedendole di rivelare la verità sulla propria condizione. Non potendo nascondere per sempre il suo nuovo aspetto, Sophie scappa via e si incammina verso le Lande Desolate ma, stanca per la sua nuova forma fisica, cerca un bastone che possa darle aiuto nello scalare le montagne: cerca così di prendere un bastone di legno in una siepe, che scopre essere uno spaventapasseri animato dalla testa di rapa. Chiede allora ironicamente a “Testa di Rapa”, il nome che dà allo strano essere, un rifugio per la notte, e lui la conduce alla dimora di Howl, un castello in grado di spostarsi da un posto all’altro. Una volta dentro, Sophie incontra il demone del fuoco Calcifer che alimenta il castello e che, essendo un demone molto potente, si accorge della maledizione di Sophie. I due stringono un patto: nel momento in cui lei scioglierà la maledizione che lo lega al castello e ad Howl, lui scioglierà la maledizione che la rende una nonnina.La mattina successiva Sophie viene svegliata dal bussare alla porta del castello. Markl, il giovane apprendista di Howl, risponde a diverse persone: la porta d’ingresso infatti è un portale magico che conduce in quattro luoghi diversi, dal mare alla montagna, e in ognuno di questi luoghi Howl è conosciuto con un nome diverso; in una cittadina marittima, lontana dalla guerra, Howl vive sotto lo pseudonimo di Jenkins ed è conosciuto come Pendragon. Markl è perplesso per la presenza di Sophie ma non si oppone alla sua presenza. Quando appare anche Howl, Sophie si presenta come la donna delle pulizie del castello, assunta da Calcifer. Howl capisce subito che la nonnina è in realtà la giovane incontrata tempo prima, ma non lo fa notare. In breve tempo Sophie si adatta alla vita del castello e scopre che Howl e Calcifer sono legati da un patto che li lega indissolubilmente: se uno muore morirà anche l’altro. Pian piano, Sophie scopre che Howl ha un’anima malvagia: si trasforma in un uccello capace di interferire nello svolgimento della guerra, ma ad ogni trasformazione diventa per lui più difficile tornare alla forma umana.

La trama si complica poi sempre di più, ma rimane una specificità molto bella e gradevole: la potenza della protagonista, non bella e non giovane. Una vecchina che è capace di qualsiasi cosa, persino di combattere contro la natura maligna di uno stregone potente. E tutto con la sua verve e la sua simpatia di vecchietta. Da non credere!

In sintesi, un film che è l’opposto del “modello Barbie”.

Da vedere, non foss’altro che per questo! ;-

(Trama essenziale del film e immagine tratte da wikipedia)