(Immagine tratta da wikipedia)
Nevicata
Lenta fiocca la neve pe ‘l cielo cinereo: gridi,
suoni di vita più non salgono da la città,
non d’erbaiola il grido o corrente rumore di carro,
non d’amor la canzon ilare e di gioventù.
Da la torre di piazza roche per l’aere le ore
gemon, come sospir d’un mondo lungi dal dì.
Picchiano uccelli raminghi a’ vetri appannati: gli amici
spiriti reduci son, guardano e chiamano a me.
In breve, o cari, in breve – tu càlmati, indomito cuore –
giù al silenzio verrò, ne l’ombra riposerò.
Giosuè Carducci, Nevicata, Odi barbare.
Belissima a descrizione della nevicata, fatta di antitesi complementare di esterno/ interno. A differenza di altre poesie dello stesso genere, però, il componimento è pervaso da un messaggio apparentemente “estraneo” al paesaggio innevato: il rapporto del poeta con la morta, la sua stanchezza della vita, la sua resa alla tristezza della dipartita dei propri cari.
Bella e commovente, nonostante il messaggio pessimistico del verso finale.
Latineloqui69