La neve se ne frega

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Proprio così: Ligabue scrittore.

Luciano Ligabue, noto a quasi tutti gli Italiani come “il Liga”, si cimenta con la letteratura. Il risultato è quantomeno “originale”: un romanzo d’amore, ma di “post- fantascienza”. Potrebbe diventare un genere letterario nuovo…

Di tradizionale, si nota solo il doppio titolo o la numerazione dei capitoli, che però ad un certo punto “impazzisce”. L’intreccio è quasi assurdo (o forse, semplicemente, non esiste). Nella prefazione ci si trova di fronte ad un non meglio noto “Piano Vidor”, che espone diritti e doveri individuali, alcuni dei quali ci fanno sorridere, se non ci lasciano allibiti. Poi l’incipit: “Sono nato a settantanove anni”. A quel punto capiamo subito che qualcosa non va, che le coordinate non sono quelle della logica spazio-temporale. E da allora in poi non ce le aspettiamo più…

Per lettori non amanti della tradizione.

Se poi vogliamo approfondire, ricordaimo che IL LIGA ha scritto anche una canzone, con lo stesso titolo:

 

LA NEVE SE NE FREGA

Tu che allarghi le braccia
vuoi sentirla cadere
e le porgi la faccia
ti sembra cotone, ti sembrano piume
Nessun tipo di sforzo
non fa neanche una piega
c’è chi ne ha già abbastanza
ma tanto la neve, lei se ne frega
Copre i coppi e le piazze
le altalene e i bidoni
i sorrisi dei pazzi
e le bestemmie di qualche barbone
tutti quanti costretti
ad un tempo diverso
io ti guardo negli occhi
e vedo lontano
il tempo che ho perso

Parlami davvero
dentro questo gelo
Sentimi davvero
che non fa più buio
Baciami davvero
che non casca mica tutto il cielo
che ci stiamo ancora sotto insieme

Sembra tutto pulito
sembra tutto più chiaro
tutto quanto più morbido
senza più spigoli da arrotondare
i progetti divini
il destino e la sfiga
fatti solo vicina che tanto
la neve lei se ne frega
I segreti più son vecchi
e più saran pesanti
puoi tirarli fuori
tanto qui saran coperti
La manna forse aveva questa forma
e allora puoi fidarti

Parlami davvero
sciogli questo gelo
Sentimi davvero
che spegniamo il buio
Baciami davvero
che non casca mica tutto il cielo
che ci stiamo ancora sotto insieme

Parlami davvero
non lasciare niente
Scaldati davvero
sotto questa coltre
Baciami davvero
che possiamo stare ancora fuori
che la neve qui fa il suo lavoro
copre antenne e furgoni
gli ospedali e gli incroci
desideri e intenzioni
e fanali che fanno già meno luce
Io ti guardo negli occhi
hai le ciglia bagnate
e prometti di tutto
e nevica ancora da togliere il fiato.

De sentire e risentire. Assolutamente!

Latineloqui69