Your name

 

your name

“Sono sempre stata alla ricerca di qualcosa”

Your name è un film anime del 2016 scritto e diretto da  Makoto Shinkai, autore anche dell’omonimo romanzo. Il titolo originale ( (君の名は。 Kimi no na wa) significa letteralmente “Il tuo nome è” e rievoca una famosa scena finale del film.

La storia prevede due co-protagonisti: Taki Tachibana, uno studente liceale che vive al centro di Tokyo e lavora part-time in un ristorante italiano chiamato “Il giardino delle parole” (riferimento all’altro famoso film precedente di Shinkai) e Mitsuha Miyamizu, una studentessa che vive in un piccolo villaggio di montagna, Itomori, nei pressi di Tokyo. Un giorno, al risveglio, si ritrovano inspiegabilmente uno nel corpo dell’altra. Dopo aver finalmente capito cosa è successo, i due ragazzi cercano di comunicare tra loro in qualche modo (con messaggi di carta o con promemoria scritti sul cellulare); quando cominciano a conoscere un po’ la vita dell’altro, provano anche ad intervenire su di essa, per quanto possibile ad un estraneo che all’improvviso si trova nel corpo di un altro…E arriviamo quindi al “problema” della cometa Tiamat, che passerà vicino al Giappone proprio il giorno dell’organizzato appuntamento di Mitsuha e Taki perdendo un suo frammento proprio su Itomori…

A livello strutturale, possiamo dire che il film si divide in due parti nettamente diverse: la prima più scorrevole  e narrativamente più fruibile, anche grazie al tono più scanzonato degli effetti degli scambi di persona tra i due ragazzi, che si ritrovano a percepire un corpo diverso da quello a cui sono abituati; la seconda più impegnativa perché psicologicamente più rilevante, con il maggiore peso dato ai dialoghi e alle riflessioni esistenziali.

Il tema centrale è dunque lo scambio di identità, casuale e inopportuno, ma poi salvifico e risolutivo. Accanto ad esso, tuttavia, una serie di altre tematiche come il contrasto tra tradizione e progresso, la ricerca di se stessi, l’incompletezza dell’essere umano, la devastante forza della Natura. Geniale la scelta della dicotomia anche temporale, per cui i due ragazzi si inseguono e non si raggiungono mai, eppure cercano comunque di sfruttare questo “incrocio” fortuito tra passato e presente per cambiare il corso della storia ed evitare una catastrofe…

C’è chi definisce Makato Shinkai l’erede acclarato di Miyazaki Hayao. Non ho i mezzi né le competenze per dire se si tratta di un paragone appropriato: posso solo dire che i due realizzano (o hanno realizzato) anime di tipo totalmente diverso, ma sicuramente dei veri capolavori. Questo, che ricorderò sempre come il film con “il fil rouge del cordino rosso tra i capelli” è sicuramente una bella opera d’arte…

L’ho visto due volte: la prima volta lo avevo trovato faticoso da seguire, non lo avevo capito benissimo e quindi non mi aveva entusiasmato; la seconda ho potuto apprezzarne meglio messaggio e valore cinematografico.

Ne consiglio quindi a tutti almeno due visioni, come per tutti i film importanti!

 

(Dati e linee essenziali della trama tratti da wikipedia.org)