Altra fortunata prova narrativa da parte del magistrale Walter Veltroni, autore di altri famosi e gradevoli romanzi come Noi e La scoperta dell’alba.
Stavolta siamo agli inizi del Sessantotto e si parte da una storia vera, da un tentativo di dar vita ad un’isola libera, indipendente ed extra-territoriale.
Non solo è bellissima la storia, ma è fantastica l’ambientazione, che ricorda una UTOPIA di liceale memoria, è ineccepibile la forma espressiva, è coinvolgente l’intreccio.
Fantastica, a livello linguistico, la “trovata” iniziale del NARRANT, che all’inizio si scambia per una banale refuso di stampa, ma che poi prorompe in tutta la sua nobiltà classica quando arrivano TRADUNT e DICUNT!!!
Bellissima, inoltre, la scelta del titolo: sino alla fine ci si aspetta un molto più banale e scontato L’ isola delle rose e SOLO nei ringraziamenti finali si dà ragione del più originale L’isola E le rose!!
Ai lettori ATTENTI e capziosi l’onore di sciogliere l’enigma letterario!
latineloqui69