Il ragazzo invisibile- Seconda generazione

Il ragazzo invisibile- seconda generazione

Durata: 96 minuti

Nazionalità: italiana

Anno: 2018

invisibile

 

CAST TECNICO:

Regia: Gabriele Salvatores

Soggetto e Sceneggiatura: Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi, Stefano Sardo

Fotografia: Italo Petricione

Musiche: Federico De’ Robertis

Montaggio: Massimo Fiocchi

Scenografia: Rita Rabassini

Costumi: Patrizia Chericoni

Suono: Giliberto Martinelli

Produttore esecutivo: Viola Prestieri

Produzione: INDIGO FILM con RAI CINEMA

 

CAST ARTISTICO:

Ludovico Giradello (Michele)

Ksenia Rappoport (Yelena)

Galatea Bellugi (Natasha)

Ivan Franek (Andreij)

Valeria Golino (Giovanna).

Comincio col  confessare pubblicamente che molto di rado mi sono fatta  convincere ad andare ad assistere alla prima visione di film di fantascienza (ma anche fantasy),  per i quali non ho mai avuto un’attrazione particolare.

Eppure mi è sembrato un vero capolavoro del cinema italiano: sarà merito della mano del regista? Non saprei, ma l’effetto su di me (ormai più che –anta) e soprattutto sugli studenti presenti in sala (per lo più adolescenti) è stato mirabolante… Io ci ho rivisto riferimenti concreti e tangibili  a I fantastici 4 (una delle mie poche conoscenze in campo…) e a film/romanzi di formazione che rappresentano delle pietre miliari  nella storia della cinema e nella storia della letteratura. Loro ci hanno rivisto una ripresa della “prima puntata” (Il ragazzo invisibile, uscito nel 2014) e un suo evidente miglioramento- cosa non scontata per i sequel di qualsiasi genere, anche a detta dello stesso Salvatores…

Al centro della vicenda la crescita- non solo anagrafica- del protagonista, Michele Silenzi, che all’improvviso si ritrova orfano e non ha più certezze sulla propria identità. Per questo motivo è tendenzialmente sempre solo, infelice, scontroso, arrabbiato con il mondo intero.  Almeno tanto quanto la co-protagonista, una misteriosa ragazza, Natasha, piovuta nella sua vita da non si sa dove, con la quale all’inizio non si relaziona molto bene, perché solo apparentemente è simile a lui. Così la sua esistenza, già di per sé complicata, viene quindi letteralmente stravolta da una scoperta “assurda”, che farà fatica a metabolizzare, risultando poi –dopo una serie di mirabolanti avventure a suon di effetti speciali-  il più maturo dei personaggi principali, più “grande” dei veri “grandi”.

Il tutto condito da una magistrale scelta di musiche originali e di repertorio di vario genere (dalla disco al rock al metal, alla classica!).

Alla fine- ognuno a suo modo, a seconda della specifica dell’età…-  eravamo tutti  “rapiti” dalla conclusione del film, ma anche e soprattutto dal dibattito in sala con il grande Gabriele Salvatores, il bravo (e biondissimo..) Ludovico Giradello e altri preziosi rappresentanti del cast tecnico, che hanno spiegato nel dettaglio (ma senza diventare noiosi) come si fa un film, quanto costa, come si lavora, come si convive sul set, cosa si impara, come si cresce.  Hanno anche risposto -con umiltà e semplicità-  alle varie domande del pubblico, anche ad una, tanto semplice quanto imbarazzante, fatta da una studentessa liceale: “Hai più o meno la nostra età, quindi mi chiedo: come fai a conciliare il cinema con la scuola?”. La risposta sincera (“Non potrei dire di riuscire a farlo, visto che sono stato respinto più di una volta…”) ha scatenato un inevitabile e dovuto applauso di solidarietà e stima adolescenziale da parte di tutti gli studenti presenti. 😉

Dopodiché… spazio per i selfies!

E a tal proposito, vi riporto una dichiarazione di Ludovico Girardello: “In un mondo di selfie, l’invisibilità è un super potere!”. Come non essere d’accordo?

Insomma, da non perdere né il film né- se si preferisce- il romanzo  (Salani editore) o la graphic novel (Panini Comics), tutti sul mercato dal 4 gennaio!  Per amanti del genere E NON  (io ne sono la testimonianza vivente!).

latineloqui69