Bene, ma non benissimo

“Mi vuoi spiegare cosa si può imparare frequentando tutti i giorni la figlia di un pizzaiolo?”

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Bene ma non benissimo è un film italiano del 2018 diretto da Francesco Mandelli. La pellicola è stata presentata il 25 ottobre 2018 nella sezione Alice nelle città della Festa del Cinema di Roma.

Protagonisti la bravissima Francesca Giordano, ma anche il giovanissimo Yan Schevchenko, Rosario Terranova, Euridice Axen, uno strepitoso Gioele Dix, il bravissimo Giordano De Plano e un “azzeccatissimo” Shade, nei panni di se stesso.

Partiamo dall’assunto che non conoscevo AFFATTO Shade. E invece ho scoperto che si tratta di un giovane rapper italiano, già molto amato dai giovani. Il titolo del film è lo stesso di un suo singolo del 2017 che ha avuto molta fortuna.

La storia è toccante come poche e lo si capisce già dalla scena iniziale, in cui conosciamo Candida (Francesca Giordano), una quindicenne di Terrasini, comune del palermitano, che vive insieme al padre Salvo (Rosario Terranova), salumiere, da quando è morta sua madre (Maria Di Biase). Quando Salvo perde il lavoro perché la salumeria è stata assorbita da un centro commerciale che non intende assumere cinquantenni, padre e figlia partono alla volta di Torino, dove uno zio di Candida, Vito (Giordano De Plano), fornisce loro un incarico presso una pizzeria e un alloggio nel magazzino del ristorante. Candida deve confrontarsi con il dispiacere di avere lasciato il suo paese natale dove riposa la madre, e deve integrarsi nella scuola torinese dove ad aspettarla c’è un trio di bulli pronti a prenderla di mira: Ossani, Niccolò e Cosimo. La sua fisicità e il marcato accento meridionale la rendono da subito oggetto di bullismo, così come in classe già capitava al suo compagno di banco Jacopo (Yan Schevchenko), un ragazzino ricco e introverso.

Speciale il rapporto tra madre e figlia, che prosegue con intensi e motivanti dialoghi anche quando lei non c’è più (“Così la fotti la vita: con il sorriso!”), ma anche quello tra Jacopo e la madre (la bravissima e bellissima Euridice Axen), che a differenza del padre (Joele Dix) -troppo preso dai suoi successi lavorativi e dai suoi soldi-capisce le difficoltà del figlio e lo supporta sempre (“Io so che tu puoi farcela con le tue forze”).

Incredibile la forza di Candida, che affronta a muso duro le difficoltà di integrazione nella nuova classe e nella nuova città senza esitare mai (o quasi mai…), tanto da piegare in modo quasi inverosimile quel trio di bulletti che a scuola “se la tirano” e fanno tanti proseliti con i loro vestiti firmati e i loro like  (“Questa sfida fattela da solo. Io preferisco essere felice!”). Candida è un’adolescente studiosa, matura anche nei confronti del padre vedovo (“Solo che lui mi ha detto che non li prendono più quelli di cinquant’anni…”), responsabile, consapevole di sé (“la cicciotella della scuola”) e soprattutto gioiosa, amante della vita, aperta agli altri. Per questo Jacopo diventa per lei una battaglia da vincere. Con il sorriso, come le ha insegnato la mamma!

Insomma, un PREZIOSO film sul bullismo da vedere, rivedere e far vedere. Anche a scuola!

Complimenti al regista!

(dati essenziali della trama tratti da wikipedia.org)