Orgoglio e Pregiudizio

“Non ci possiamo tutti permettere di essere romantici…”

pride and prejudice

Sappiamo tutti che “Pride and Prejudice” è uno dei più celebri romanzi della scrittrice inglese Jane Austen, pubblicato il 28 gennaio 1813 (se volete, trovate una mia vecchia recensione qui: https://scuolaeculturaoggi.myblog.it/2016/08/22/orgoglio-pregiudizio/).

“Pride & Prejudice” si intitola anche il film del 2005 diretto da Joe Wright. Protagonisti indiscussi la coppia Darcy (Matthew Macfadyen) ed Elizabeth (Keira Knightley).

Anche qui siamo nell’Inghilterra rurale di fine Settecento, dove il signor Bennet vive nella sua casa in campagna con la petulante, pettegola, imbarazzante moglie e le loro cinque figlie: la dolce Jane, l’intelligente e sveglia Elizabeth, la studiosissima Mary, l’immatura Kitty e la selvaggia Lydia. La loro vita scorre tranquilla e serena, ma la madre delle ragazze è ossessionata dal desiderio di trovar loro un marito ricco con cui sistemarle a dovere. Quando, nella tenuta vicina a casa Bennet, arriva il giovane e ricco Charles Bingley, la vita delle ragazze subisce un vero sconvolgimento. Accompagnato dalla sorella Caroline (il film non è molto fedele al libro,  che prevedeva la signora Hurst e il  marito) e dall’affascinante, ma tenebroso e austero, signor Darcy, Bingley si innamora perdutamente della primogenita dei Bennet, Jane, dalla quale è anche ricambiato. Sarebbe colpo di fulmine anche tra Darcy ed Elizabeth, se non fosse per una frase su di lei che l’uomo pronuncia in confidenza a Bingley (“È graziosa, ma non abbastanza bella da tentare me“) e che Elizabeth sente, frase che alimenta nel cuore della ragazza un’antipatia e un risentimento che la porta ad allontanarsi immediatamente da Darcy, ancor prima di conoscerlo. La mattina dopo il ballo, Jane viene invitata a colazione da Caroline: dirigendosi alla tenuta a cavallo, viene colta da un temporale, quindi si ammala e resta lì fino a che la febbre non passa. Elizabeth si reca a trovarla mentre è convalescente; qui incontra il signor Darcy, che pur conservando la propria compostezza, rimane palesemente catturato dalla bellezza della ragazza, la quale tuttavia viene ripetutamente messa in imbarazzo dall’odiosa e antipatica Caroline, visibilmente interessata al gentiluomo, ed Elizabeth ha modo, tramite una conversazione veloce con questi, di capire quanto lui sia una persona seria e ombrosa, e molto orgogliosa.

Ci vorrà molto prima che Elizabeth prenda consapevolezza dei suoi sentimenti, continuando comunque a nasconderli. Gironzolando per casa e seguendo la musica di un pianoforte, si trova involontariamente a spiare Darcy e la sorella Georgiana in una stanza. Viene vista dall’uomo, che la rincorre e la ferma. I due parlano un po’ e Darcy si dimostra sempre più dolce nei confronti della ragazza.

Nel complesso una riproduzione abbastanza letterale del capolavoro della bravissima scrittrice britannica, con alcune “licenze poetiche” che rendono il film fruibile ed accattivante.

E per finire, l’indimenticabile incipit del romanzo:  «It is a truth universally acknowledged, that a single man in possession of a good fortune, must be in want of a wife».

Ai giorni nostri possiamo NON essere d’accordo con l’assunto, ma non possiamo negare che esso rappresentasse il sistema di vita e lo specchio della cultura dell’epoca: una specie di mantra personale della Signora Bennet, in sostanza… 😉

(dati essenziali della trama tratti dalla pagina relativa di wikipedia)