Rimetti a noi i nostri debiti

Regolare un debito è una cosa che dà dignità…” 

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“Rimetti a noi i nostri debiti” è un film italiano del 2018 diretto da Antonio Morabito, che ha come attori protagonisti Marco Giallini e Claudio Santamaria.

Il film verte su una storia di recupero crediti. Guido (Santamaria)  è un ex tecnico informatico che cerca di sopravvivere dopo che l’azienda per cui lavorava ha dichiarato bancarotta licenziando tutto il personale. Come magazziniere non trova fortuna e viene licenziato quasi subito dal capo magazziniere stesso. Questo avvenimento lo getta ulteriormente nello sconforto, visti i debiti che deve ai suoi creditori; trova conforto solamente nel whisky che beve frequentando il bar dove lavora Rina, della quale si innamorerà, e nel suo vicino di casa, un professore, che aiuta Guido quando può, appassionato di biliardo, strumento che utilizza per spiegare a Guido le sue teorie sulla politica e l’economia. Una sera Guido viene avvicinato da un uomo che lo malmena, intimandogli di pagare i suoi debiti; a questo punto vede un’unica soluzione: va alla finanziaria che ha in mano la sua pratica e si offre di lavorare per loro finché i suoi debiti non saranno estinti (“Non ho soldi, posso solo darvi il mio tempo”). Viene così affiancato a Franco (Giallini), un uomo esperto nella riscossione dei debiti, che gira con una toga che porta scritto, a caratteri cubitali, “Riscossione crediti” (“perché fa più paura…”). Guido comincia così a vedere come lavora Franco, inseguendo i debitori e ossessionandoli continuamente, arrivando persino a picchiarli durante la notte. La cosa non gli piace, ma non trova subito la forza di tirarsene fuori. Ci vorrà del tempo, ci vorranno le prove psicologiche forti. E con lui rinsavirà in qualche modo anche Franco, nonostante la bella vita, la bella macchina fiammante, la bella famiglia, la bella casa in un bel quartiere, in cui “l’aria è pulita”, la bella scuola che con quei soldi può pagare ai suoi figli.

Perché non è vero che “non sono persone: sono creditori”! Sono persone con un vissuto, una vita, una vergogna sociale da sostenere, magari una tragedia familiare per affrontare la quale avevano richiesto quel famoso debito che non sono riusciti ad onorare…

Se penso alle persone che per disperazione, per non aver potuto/VOLUTO studiare, per non avere speranza di un lavoro migliore accettano di lavorare in questo modo mi si accappona la pelle…

Grandissimi Giallini e Santamaria, che hanno dato voce e volto a questa tragedia sommersa e non abbastanza nota ai più…

p.s. Si dice edìli, non èdili!!!!!!!!!!

 

(dati essenziali della trama tratti da wikipedia.org)