Istruzioni per diventare fascisti

fascisti

“Scrivo contro la democrazia perché è un sistema di governo irrimediabilmente difettoso sin dall’origine”

La bravissima, impegnatissima e schieratissima giornalista e scrittrice Michela Murgia parte da un assunto incontrovertibile: “Essere democratici è una fatica immane. Significa fare i conti con la complessità, fornire al maggior numero di persone possibile gli strumenti per decodificare e interpretare il presente, garantire spazi e modalità di partecipazione a chiunque voglia servirsene per migliorare lo stare insieme. Al contrario, “il fascismo è un sistema di gestione dello Stato assai migliore, meno costoso, più veloce e più efficiente”. Per fortuna, poi, “i popoli (…) periodicamente, stanchi dell’incapacità del sistema democratico di risolvere i loro problemi, al fascismo tornano volentieri in modo quasi spontaneo”. È passato troppo tempo dall’ultimo momento storico in cui abbiamo conosciuto le dittature fasciste? Ma no! “Il fascismo per fortuna sa aspettare. È come un herpes (…) che può resistere interi decenni nel midollo della democrazia facendo credere di essere scomparso, salvo saltare fuori più virale che mai al primo prevedibile indebolimento del suo sistema immunitario”. Siamo in questo momento di debolezza? A dire della Murgia sì, se in esergo al libro leggiamo “A Francesco e Angelica ed è già tardi”… Tardi per cosa? Tardi per risvegliarci, tardi per aprire gli occhi, tardi per notare, tardi per realizzare, tardissimo per capire a fondo. “In questo preciso momento storico abbiamo infatti a disposizione un’esuberanza di strumenti di controllo delle masse che nessun fascismo del secolo scorso ha mai avuto e questo ci permette di sperimentare qualcosa di inedito: sorgere dal cuore di un sistema democratico pluridecennale e dominarlo senza dover mai ricorrere a un’azione militare interna o esterna”. Ricordiamo tutti la famosa marcia su Roma, l’ultima della storia, la più recente e “gloriosa”, quella del 28 ottobre 1922? Sicuramente! Benissimo. Secondo la Murgia, non ne abbiamo neanche bisogno per riportare in vita il sistema del fascismo, “perché- come direbbe Forrest Gump- fascista è chi il fascista fa”.

E allora, ecco a noi questo arguto libello, con le istruzioni (come quelle per l’assemblaggio di un mobile di Ikea!) per diventare fascisti: dai presupposti necessari (come le viti e le rondelle necessarie per avviare il lavoro del fai-da-te) ai comportamenti da seguire (come le indicazioni 1,2,3,4,5… in ordine di costruzione) alle conseguenze delle nostre azioni (come il mobile che metteremo bel bello nella nostra stanza).

E le parole sono forti, nette, decise, come si addice ad un libretto di istruzioni, che non deve lasciare adito a incertezze, interpretazioni, altrimenti non tireremo mai su un mobile da quelle scatole piene zeppe di tavole e tavolette!

E ora passiamo al tono, decisamente l’elemento più originale dell’opera della Murgia: un sapiente mistura di provocazione, paradosso e ironia con un pizzico di realismo e giornalistica citazione di dati, fatti, azioni. Alla fine della lettura avremo aperto gli occhi e capito che veramente ai nostri giorni “semplificare è troppo complicato”! “Interrogazioni parlamentari, spiegazioni pubbliche, lunghi dibattiti televisivi o paginate sui quotidiani per capire i retroscena”! Ma basta! Le persone comuni (che nel migliore dei mondi possibili hanno altro da fare nella vita, ad esempio lavorare e portare a casa uno stipendio con cui mangiare e vivere…) “col fascismo vivranno invece in pace, si occuperanno dei fatti propri e delegheranno volentieri al capo tutto il resto”. Così, finalmente, “chi non sa potrà finalmente smettere di vergognarsi della sua ignoranza e cominciare a disprezzare chi ha studiato e l’ha guardato dall’alto in basso per decenni”!

Per concludere, per stemperare un po’ la pesantezza del suo argomentare e per darci un po’ di tregua da quel martellante seguito di “anapesti di morale”, l’autrice ci propone una specie di giochino, come quei famosi e simpatici test riempitempo (una volta pubblicati SOLO sulle riviste per adolescenti, ora assurti a rilassante passatempo per tutte le età in quanto presenti su tutte le postazioni social possibili e immaginabili…) intitolati “Scopri che animale sei”, “Scopri quanto sei x” ac similia: il suo si intitola “fascistometro” e la consegna è quanto mai rassicurante e carezzevole (“Spunta le frasi che ti sembrano di buon senso e contale”). Alla fine, l’esito: in modo chiaro, matematico, inoppugnabile, un mero conteggio di risposte ci classifica come “aspirante”, “neofita”, “iniziato”, “militante consapevole”, “patriota”.  Vi confesso che quando mi sono messa a contare avevo un po’ d’ansia di scoprire che “animale” potevo essere… Per fortuna, il test mi ha rappresentato bene, per quello che sono! E voi, che animale siete risultati?

Grazie, Michela, e grazie a tua madre, Costanza Marongiu, responsabile della tua “inflessibile educazione democratica”!