Fine anno scolastico 2019-20

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Come finirà questo famigerato anno scolastico 2019/20? Nessuno lo sa con esattezza. Sembra ormai chiaro che lo finiremo a casa e che nessuno tornerà dietro i banchi di scuola. Almeno fino a settembre, pare…Il problema è nel fatto che non sappiamo i dettagli. Gli studenti di terza media sosterranno qualcosa che somigli al vecchio “esame di licenza media”? Pare di no. Gli studenti di quinto superiore sosterranno qualcosa che assomigli in qualche modo ad un esame di “maturità”? Pare di no…

Nel frattempo, prendiamo tempo. Tutti: studenti, genitori, docenti. Abbiamo avuto troppo presto la comunicazione del “promossi tutti”, mentre non sappiamo nulla del momento conclusivo dei vari cicli scolastici, che in questo momento di emergenza globale non è sicuramente il problema primario del mondo intero, ma che per gli studenti è sicuramente una tappa importante, uno step della vita da studenti. Quindi sarebbe giusto che sapessero per tempo  come e dove saranno valutati. Perché per loro è un elemento di “normalità” prezioso in questo momento in cui non c’è nulla di normale…

Sessanta giorni a casa non sono pochi. Ovviamente non è la prima volta, se consideriamo che ogni anno abbiamo la fortuna di “stare a casa” una novantina di giorni durante le vacanze estive. Ma non è lo stesso! Innanzitutto perché in questo momento non siamo in vacanza. Poi perché le lezioni continuano. E anche se tutti siamo molto soft con i nostri studenti, ai quali chiediamo soprattutto di tenersi in contatto con noi, facciamo comunque lezione e chiediamo loro di adempiere a certi impegni! E infine perché il 3 marzo non c’è stato il classico “ultimo giorno di scuola” con urlo liberatorio, saluti, baci e abbracci di rito, appuntamenti per pizze di fine anno, previsioni su promozioni e bocciature… Nulla di tutto questo. Ce ne siamo andati salutandoci a fine mattinata e dandoci appuntamento al giorno dopo, magari per un compito in classe stressante oppure per una bella colazione al bar prima dell’inizio della solita giornata pesante. E invece…

Invece il nostro cervello ha dovuto resettarsi dietro ad altri ritmi fisici: niente più risvegli all’alba, uscite di casa con un parvenza di colazione ancora in gola, ore su ore trascorse in ingorghi del traffico, corse con un occhio sempre all’orologio, attesa spasmodica del venerdì per tirare un sospiro di sollievo e andare  a letto senza mettere la sveglia per il giorno dopo… Tutto questo ha avuto il suo peso su tutti, anche su quelli più forti e granitici! Figuriamoci sui ragazzi! Dovremo fare i conti con tutto questo…

Intanto, speriamo di avere qualche notizia in più per salutare questo folle anno scolastico da guinnes dei primati..

Ministra dell’istruzione, ci dia un segno!